Che il raduno in piazza S.Giovanni di sabato di sovranisti, fascisti, no Mask, no euro, no migranti sia stato un mezzo flop era prevedibile, l’avevo pure annunciato e non ci voleva molto.
La paura di essere sciolti con la forza dalla Polizia, ( che comunque nonostante gli appelli del capo non è che sia stata molto severa nel far rispettare le norme antivirus), oppure il timore di auto infettarsi per contagio era tanta da impressionare pure certo Diego Fusaro, lo pseudofilosofo in cerca di marketing che ha dato la sua adesione senza presentarsi…
Insieme ad altre iniziative goliardiche, spregiudicate e diffamatorie verso la democrazia, però, il clima è il solito odioso copione logoro dell’intolleranza e della violenza.
Non solo perchè, come varie volte sottolineato, il grido di libertà dell’accozzaglia fascio – nagazionista significa per loro apologia del fascismo e del razzismo, ma anche perchè alla fine dei conti, come si usa dire, la politica antidemocratica e comunista è quello che interessa a quasi tutto il centro destra ( Garfagna, Totti, Berlusconi non del tutto, in questo momento si defilano).
La rivoluzione liberale annunciata da Salvini sul Corriere della Sera è uno dei tanti travestimenti che nascondono i reazionari da sempre in Italia.
Strizzando gli occhi ai fascisti, una pletora di comuni e associazioni amministrati dal centro destra, ( Roncoferrato in provincia di Mantova è l’ultimo caso di una miriade di iniziative di apologia al fascismo) vogliono mettere nell’urna la democrazia della rivoluzione liberale in modo così strumentale che manco loro ci credono.
La libertà invocata dal centrodestra è quella dell’anarco liberismo che attende la sterzata autoritaria vera, non quella delle mascherine.
Come già scritto la provocazione continua ricorda, più che la Marcia su Roma, l’accordo Von Pappen – Hitler per frantumare la Repubblica di Weimar.
Liberi di licenziare in un’economia di mercato, liberi di far pagare ai più deboli, liberi di tenersi la mafia che ci protegge, come disse un ex leghista recentemente, liberi di praticare razzismo, omofobia, libertà insomma di far del male a piacimento.
Ognuno per sè, Dio per tutti, per questi cittadini significa che nella collezione dell’odio permanente contro il vero progresso, l’emancipazione di donne e uomini, il leghismo salviniano, e la Meloni conservatrice, cercano di trovare una collocazione moderata a parole, ma reazionaria nei fatti.
E poi parlano di doppiezza togliattiana…..

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