Chi rappresenta il nuovo proletariato, i milioni di disoccupati, i malati, quelli che presentano disabilità, quelli che soffrono socialmente, i senza dignità?
Tutto l’apparato politico . politicante a parole, ma quasi nessuno nei fatti.
Il governo avrà dato pure il massimo dei minimi, ma l’opinione pubblica in generale si aspetta molto di più,sopratutto quella che guarda ai più disgraziati, che una volta si chiamavano proletari e oggi si chiamano nuovi poveri.
Lo scrivo perchè dall’altro ieri, con la vittoria del Pd, sembra che le sorti progressive siano in marcia verso radiose giornate.
Poi incontri giovani e meno giovani che causa crisi tirano a casa a malapena 600 euro al mese lavorando per la distribuzione.
Poi senti che l’unico problema del centrodestra sia quello di fare la faccia meno dura.( Zaia è diventato De Gaulle, visto che è alto)
E che quello dei Cinque stelle sia trovare una linea che partendo da Grillo, che non crede più nel Parlamento, metta insieme il Peron alla pumarola, il Dibba che è contro il governo, da destra, il Di Maio che spera in un terzo mandato per aprire una Uber marittima che trasporti i reietti non si sa dove.
Insomma il problema dei problemi sembra sia la rappresentatività parlamentare, non la rappresentatività reale, materiale, ideale,dei più deboli ( secondo Costituzione di nostri padri, ovvio).
Il programma del costruiamo una sinistra – sinistra alternativa, ecologista, digitalizzata, ad esempio, si scontra tutti i giorni con la realtà più violenta che mette in luce la mancanza di coraggio di tutto lo schieramento democratico “de sinistra”.
Che è incapace di far rispettare le leggi che vota ( quella sul caporalato della Bellanova è clamorosa) e che non osa con veemenza subitanea mettere in discussione senza se e senza ma le leggi che non ha votato ( i decreti salviniani che tutti definiscono un oltraggio all’umanità).
Il bello che da sinistra, a destra e al centro si combatte una battaglia logora, si recita un copione vecchio che ha generato l’antipolitica, che ha contribuito a fare della disuguaglianza il segno distintivo dei nostri tempi.
Fatevi coraggio ragazzi della sinistra – e della sinistra- sinistra.
Osate chiedere salario minimo garantito per chi lavora, reddito universale per chi non lavora ed è in stato di povertà assoluta,Ius soli per i migranti…
Chi paga? Ma c’è il Ricovery Fund, ragassi.
Ai fascio – leghisti non ho niente da dire, la forma muta, la sostanza rimane…

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