Siamo in mano ai ragazzi, ai bambini delle primarie, al buon senso di quelli che vanno all’asilo nido….oggi il primo giorno di scuola è già un esame per tutti.
L’ incoraggiamento a puntare sulla meglio gioventù scolastica è un dovere.
Non è che non ci siano ” criticità”, come si usa dire oggi: dalla mancanza di aule, dal ritardo della consegna dei nuovi banchi a rotelle, dalla mancanza di professori, dalla mancanza di mascherine, ecccetera, eccetera.
Ma il primo giorno di scuola è sempre stato un disastro.
Solo che le strumentali posizioni del centrodestra sul cattivo funzionamento della scuola, fanno pensare che quando c’erano al governo gli eredi di Gentile e Croce alcuni genitori dovevano portare da casa la carta igienica, i tagli alla scuola erano all’ordine del giorno e la scuola era la cenerentola degli investimenti ” utili”.
In Germania e in Francia hanno chiuso e aperto centinaia di scuole, che non possa andare tutto liscio è ovvio, bisogna però evitare che la scuola diventi il “banco” di prova estemporaneo del governo e dell’opposizione.
Il rischio c’è, i contagiati ci sono anche fra il personale docente,la didattica a distanza, ha dichiarato una preside alla 7 “non serve a niente, ma almeno io senza ragazzi mi sento più tranquilla”( gulp, gasp, sob).
Nel senso che tutti sanno cosa fare solo il giorno dopo.
Ho insegnato per 40 anni storia e filosofia, non avessi avuto stima e fiducia nei ragazzi avrei fatto un altro lavoro: senza idealizzarli, ma la parte migliore della scuola è scontato che siano loro.
Che la lotta del politicone – politicante sfrutti anche la scuola è evidente, la scuola interessa milioni di italiani, e può essere un grosso serbatoio di consensi, domenica si vota in sei regioni e per il referendum.
Ma scannarsi sul diritto allo studio, all’emancipazione, alla libertà fa male solo agli studenti che non sono oggetti di propaganda elettorale.

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