Il braccio violento della razza padrona, criminale e para mafiosa, razzista e senza legge, non lascia dubbi: i disperati, soprattutto di colore, sono una grande risorsa per l’economia anche in zone d’Italia non considerate necessariamente zone di mafia organizzata.

Guglielmo Stagno, ex bocconiano,ben visto dai fans della new economy, fondatore di una start – up da 7, 5 milioni di euro che si occupava della raccolta delle fragole in quel di Cassina de’ Pecchi presso Milano, conduceva la sua organizzazione del lavoro in modo “tribale”, come dallo stesso dichiarato nelle intercettazioni della Procura.

“Straberry” si chiamava l’azienda che ha attirato la simpatia dei milanesi che potevano comprare agli angoli delle strade i frutti di bosco dalla fattoria delle fragole.

“L’azienda dei soprusi” aveva la faccia pulita della green economy, ma dietro la maschera c’era l’unica razza che dovrebbe sparire dalla faccia della terra: quella dei padroni criminali.

Sono stati gli stessi lavoratori africani a denunciare violenze, ricatti,soprusi del nostro bocconiano, che preferisce i metodi mafiosi agli approfondimenti di economia politica nella gestione del capitale e della forza lavoro.

Ma la razza padrona storicamente è questa: sfruttare in tutti i modi i più fragili socialmente.

Non fosse stato per le lotte proletarie e i processi di decolonizzazione del black people i padroni bianchi avrebbero continuano a trattare gli uomini dalla pelle scura che prestavano e prestano la loro opera come l’ex bocconiano trattava i suoi operai, non c’è niente da fare.

Così è ancora in moltissime zone d’Italia, dove se denunci e parli contro gli schiavisti ti ritrovi senza lavoro anche se c’è una legge contro il caporalato e una per la messa in regola dei lavoratori nei campi ( legge Teresa Bellanova).

Naturalmente tutti sanno tutto, come sempre, come da omertà mafiosa, come da padronato che non conosce etica.

Parlarne non è più una novità: per questo lo facciamo e lo faremo sempre.