La proposta di tre consiglieri 5 stelle di allestire un museo del fascismo a Roma è stata già cassata dalla sindaca Virginia Raggi e dall’opinione pubblica democratica.

Ma l’idea del Museo, strampalata come da consuetudine quando alcuni grillini si inventano la storia, è l’ennesimo esempio di come il fascismo sia ancora popolare in Italia,e non solo.

Nel mese della rievocazione della strage di Bologna, infatti, non sembra ci sia stata alcuna commemorazione significativa da parte del latente e mascherato liberal – fascismo” legale” di oggi.

Imperterriti davanti alla più grande strage del dopoguerra in Europa Salvini, Meloni, ma pure il liberale Berlusconi non si sono spesi contro l’eterno fascismo italico.

Anzi, sui social, la panza del popolo reazionario, odiatore della democrazia, si è affrettata a rievocare Gulag, Stalin, Brigate Rosse per dire che in fondo ” cosa è una strage fascista, una delle tante stragi dagli anni sessanta, di fronte ai milioni di morti del comunismo”?

Questo tanto per dire che riguardo al fascismo, quasi nulla è cambiato nella sua valenza antidemocratica e anticomunista.

Non c’è via di uscita per la democrazia italiana, in questo senso.

Il fascismo di oggi è quello di comodo, quello che delega all’uomo forte di turno con connotati razzisti e nazionalisti il quieto vivere delle porcate contro i deboli.

Tutti cose risapute e dette all’indefinito.

Ma offendere in questo modo le vittime di Bologna, i loro parenti, il loro dolore significa che da certa gente c’è da aspettarsi di tutto.

Soprattutto quando non si ha il coraggio di vedere che lo stragismo viene considerato da certi ambienti reazionari e piccolo borghesi un effetto collaterale della lotta al comunismo.

E’ per questo che in pieno agosto del Covid mio non ti conosco, non si può scordare che noi siamo sempre qui.

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