Il Senato ha concesso l’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso Open Arms e il Felpa si presta a mobilitare la piazza contro il governo facendo appello al voto delle regionali.
Ma è la Lega che si trova nei guai.
Il bullo che l’anno scorso era il clone del Duce ora pare un clown che cade con il sedere per terra per far ridere i bambini.
Il vittimismo del capitano del Papeete è patetico:aveva detto che mai avrebbe ricorso all’immunità, ora piange i tradimenti di Renzi, Conte, Toninelli, Di Maio ecc.
Anche se l’accusa di sequestro di persona e di minori può comportare una pena fino a 15 anni con l’esclusione dal parlamento il Felpa è sicuro che il popolo lo ha già assolto.
Il processo, però, è una tragedia solo per lui, mentre è una barzelletta per gli italiani che ragionano e che hanno altro di cui occuparsi.
Ad esempio non è che Attilio Fontana, presidente o governatore o gerarca della Regione Lombardia faccia impressione perchè non ha il senso del ridicolo ( dice che non sapeva niente dei camici commissionati al cognato, ma poi versa 250.000 da conto svizzero per tappare la bufala dopo il programma Report e ora è oggetto di indagine fiscale…).
Nè fa impressione, che Salvini, nel caso Open Arms, si sia scordato che ha lasciato in mezzo al mare disgraziati africani, mentre lui girava l’Italia facendo il guappo sulle spiagge per garantirsi “pieni poteri”.
Loro, i fascio – leghisti, si possono permettere di tutto: trattare male con arroganza i derelitti, come fosse un diritto acquisito come l’immunità parlamentare.
E’ che il loro modo di fare, la loro postura sulla politica, sa così di vecchio, di già visto, di risaputo da rendere superfluo la stato di diritto: come facevano i bravi ragazzi del Ventennio.
Per cui è poco interessante sapere se Fontana c’è o ci fa:rispetto a quello che è accaduto nelle Rsa durante il Covid, i camici bianchi sono semplicemente una marachella,come rubare la marmellata della nonna.
Quello che è interessante è sapere perchè questi individui, pronti a sparare nel mucchio della diversità sono poi candidi come le colombe nell’evasione fiscale, nella detrazione all’erario di 49 milioni, nell’esercizio della diffamazione gratuita verso i ragazzi tunisini ( il citofono docet).
Meloni e Berlusconi sono pronti alla lotta, e il processo varrà la ricomposizione del centrodestra in vista delle elezioni di autunno.
Per ora Salvini è come l’orso M49, ma Papillon è molto più coraggioso di un garzone di bottega della reazione di panza italiota che voleva i pieni poteri.

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