La democratizzazione delle forze dell’ordine auspicata da Luigi Manconi che in questi giorni ha ricordato le malefatte criminali al G8 di Genova da parte delle catene di comando di polizia e carabinieri, si è fermata a Piacenza con il clamoroso sequestro della caserma della Benemerita Levante.

Sei militi dell’Arma denunciati da un loro collega di passaggio nel covo malavitoso della caserma sono accusati di torture ai migranti, scorta ai pusher, estorsioni, arresti illegali, spaccio di droga,pestaggi vari..

Tutto l’armamentario di una sceneggiatura di un film americano sulle corruzione della polizia, forse all’ombra di omertà corporative, entra in collisione con l’icona di Vittorio De Sica,il Maresciallo attempato e pacioso Carotenuto di “Pane amore e fantasia”.

Eppure fino all’altro ieri dimenticare Carlo Giuliani era un obbligo politico per estrema destra e pure sinistra istituzionale.

Perchè se il luglio Sessanta che viene celebrato giustamente come la rivolta degli operai e del proletariato contro il governo Tambroni che autorizzò il congresso dei fascisti di Almirante nella città di Genova, medaglia d’oro della Resistenza, è la Storia con la S maiuscola, il G8 della macelleria messicana rimane proprietà dei black block per la vulgata fascista, reazionaria e perbenista.

Il luglio del 2001, quello del G8, quello della morte di Carlo Giuliani, delle torture a Bolzaneto, dell’assalto dei reparti speciali alla scuola Diaz è stato così rimosso e dimenticato soprattutto da tutte le forze politiche che esaltano la Costituzione a parole un giorno sì e un giorno no.

Eppure in quei giorni a Genova furono sospese le libertà democratiche, così come nei casi Cucchi e Aldrovandi, i George Floyd italiani.

I partigiani del pensiero ipocrita e repressivo che sono in Parlamento e che battono le mani alle forze dell’ordine qualsiasi disumana o animale schifezza compiano, si dicono stupiti del “caramba che sorpresa” di Piacenza.

Non si può fare di tutta un’erba un fascio, giusto.

Ma Ilaria Cucchi ha già dichiarato che la storia delle mele marce non regge più dopo quello che è capitato al fratello, con le scuse dei vertici dell’Arma per le menzogne e i depistaggi durante dieci anni di indagini.

Per Salvini e camerati, infatti, il garantismo riguarda solo le forze dell’ordine, non gli immigrati, non le prostitute, non la microcriminalità, non i tossicodipendenti… torturati anche a Piacenza.

Tutta gente che secondo i fascisti di fatto merita di stare in galera, per poi gettare la chiave: perchè pesci piccoli che non contano nulla.

Le mele marce vanno tolte dal cesto della democrazia.

Ma c’è una parte di stato decisamente reazionaria e fascista che trova tanti simpatizzanti fra le forze dell’ordine.

Collusa oggettivamente con tutti gli stragisti di questo paese

Che uccisero pure il generale Carlo Alberto dalla Chiesa…..

https://amzn.to/30F4Xno 0,99