La fase 3 partita da due giorni vede un’Italia ancora sotto choc, dolente per i morti, per il dolore, per la devastazione economica e il radicale cambiamento delle abitudini.

I record dei senza lavoro, in due mesi 400 mila lavoratori in meno e 746 mila inattivi in più, erano nelle previsioni, le ingenue balconate sono già un pallido ricordo.

Nell’Italia dei guelfi e ghibellini, dei bianchi e dei neri, dei fascisti e antifascisti spunta in questi giorni la divisione classica del secolo scorso, quella fra padroni del vapore e proletari.

Sono le dichiarazioni di Carlo Bonomi presidente di Confindustria, manager con laurea in Economia, rampante leader degli industriali a mettere in chiaro lo scenario prossimo venturo.

” Il governo fa più danni del virus”:l’ ultima sintesi bonomiana sulla crisi economica non è piaciuta al presidente del Consiglio, ma non dispiace all’opposizione di estrema destra.

In Italia il fascio – leghismo che non ha detto una sola parola sulla morte di George Floyd e ha mandato un like a Trump quando questi ha bollato gli antifascisti americani come terroristi, gioca la partita della ribellione all’ombra degli interessi padronali.

Anzi è pronto a far pagare ai sans papier messi in regola il conto della crisi:”non ci sono soldi per gli italiani, ma per gli africani sì”.

Il filo nero della storia è ben riconoscibile.

Nel ’29 la grande depressione ridiede slancio al fascismo: Hitler in Germania era un leader finito,nel 1933 vinse le elezioni promettendo burro e cannoni.

Salvini e Meloni hanno insieme ancora il 40% dei voti, i negazionisti della democrazia quelli che se la prendono con la presidenza della Repubblica e quelli che si atteggiano a pacifici dimostranti facendosi scortare dai servizi d’ordine dei fascisti, sono riemersi dalla quarantena dimentichi di tutto, soprattutto dei morti.

Fontana e Gallera in Lombardia, ad esempio, sono stati osannati dalla destra pure in Piazza Duomo senza un minimo di autocritica, senza un dubbio esistenziale sull’operato della Sanità lombarda in 90 giorni di virus.

Nega il variegato universo nero – verde – arancione tutto ciò che sa di verità storica: l’Olocausto, la Resistenza, la Repubblica e poi la pandemia, la mascherina, la protezione delle distanze: come se tutto fosse un complotto da sistema comunista che ora vuole pure soldi e assistenzialismo improduttivo.

Il grido di GE – NE- RA – LE scandito dagli arancioni rievoca il generale Franco, il generale Pinochet, i generali golpisti sudamericani, il generale Trump con la Bibbia e il Winchester: il richiamo ai cani feroci della Casa Bianca contro i neri, fa pensare ai cani dei nazisti contro gli ebrei.

Ma i padroni veri sono fuori dalla furia negazionista, la commistione fra interessi corporativi dei ricchi imprenditori e piazza di destra del 2 giugno è chiara.

E la crisi economica sarà il serbatoio di voti ideale per i negazionsti della democrazia; ossimoro incredibile, ma vero.

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