C’ è sempre da imparare nella vita, anche ad ammalarsi per un male che non conoscevi.
Ma qui il virus viene trattato molte volte in senso futurista e marinettiano: quello della” guerra sola igiene del mondo”.
E’ vero che un paese e un popolo o anche un individuo se superano la prova della guerra, del virus, della malattia diventano più forti, ma che ci volesse una prova come questa per pensare alla presunzione spocchiosa del generone umano non era necessario.
Ho letto che anche Silvio B. sente l’isolamento, lui che aveva promesso la sconfitta del cancro e lunga vita per tutti fino a 120 anni: dalla villa di Arcore è comunque arrivata la beneficenza dell’Uomo della provvidenza.
Eppure anche se il papa ha denunciato l’ottimismo positivista,il sentirsi superuomini perchè il progresso veniva considerato illimitato, il consumare il superfluo per permettere a tutti di mangiare il necessario, ( quella “carogna” di Marx avrebbe scritto di divisione internazionale del lavoro) si ha l’impressione, non tanto nascosta, che non si veda l’ora di tornare alla normalità del prima.
Il mondo finirà, ma il capitalismo rimarrà: è questa la certezza che accompagna lo “spezzo ma non mi piego” dei maggiorenti, che predicano il nulla sarà come prima, intendendo che il peggio deve arrivare per i soliti disgraziati.
Non si migliora in questa occasione come sostengono alcuni guru del pensiero da salotto: i razzisti convivono con i volontari del mare e di sempre,l’egoismo della Germania è noto a tutti, l’Olanda, dice Prodi, a chi venderà i propri fiori?
Tutto era lì, bastava vederlo,affrontarlo, prendersi la responsabilità di sbagliare,affrontare le contraddizioni del tempo storico con umiltà e politeia aristotelica.
Da anni, si diceva, il paese non cresce, siamo al collasso, i poveri aumentano.
Quindi il giorno dopo sui media si ricordava / ricorda che l’Italia ha un risparmio privato più grande del debito pubblico, che siamo ancora campioni nel trovare paradisi fiscali, che il reddito di cittadinanza era solo un elemosina per chi sta sul divano.
Gli anziani morti in solitudine,gli oltre 10.000 morti non chiedono giustizia.
Ma religioso rispetto, soprattutto evitando di considerare il pensiero unico della facile retorica e della menzogna costruita la resurrezione del “Dio è morto”.

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