Ormai il Corona Virus è il soggetto patogeno e psicologico che può cambiare il mondo.
Inutile negarlo,ma questo non vuol dire scambiare la paura per un ente ( il Virus),nell’angoscia per il tutto.
Perchè la crisi sanitaria, la crisi economica, la crisi umanitaria, la crisi dei valori, la crisi della ragione e della religione fa pensare ad un imminente fine del mondo in società che dichiaravano di non aver paura della morte, perchè sostanzialmente fame, guerra e malattia non erano cosa loro.
Mentre in questi giorni sembra che la cultura della sopravvivenza sia l’unica cultura possibile non solo in assenza di grandi ideali, ma alla presenza di universali pericoli e paure che quando arrivano fanno pensare al si stava meglio quando si stava peggio.
Dalla Cina a Codogno in giro per il mondo il motto è non abbiate paura di aver paura,sempre che funzionino le zone rosse.
Ma la filosofia, la scienza dei re diceva Platone, ha sempre saputo che le scorciatoie logiche accidentali e contingenti non pagano la sete di ricerca.
Il Bene visto come utile è un’espressione che può risultare provocatoria, oppure darci un senso di inquietudine e fastidio, poichè, generalmente intendiamo il bene come espressione d’amore e quindi un sentimento privo di interesse.
Ma l’espressione di Baruch Spinoza, nella sua Etica,conferma la razionalità di un pensiero che è riscontrabile tutti i santi giorni nel suo contrario.
Se Tutto è intrinsecamente necessitato,dice il filosofo, io chiamerò bene ciò che mi soddisfa e male ciò che ostacola i miei desideri e appetiti.
Quindi per dirla alla G.W.F.Hegel tutto ciò che è reale è razionale, e tutto ciò che è razionale è reale, in quanto manifestazione del Tutto.
Questo non significa che Spinoza escluda una morale propositiva: l’uomo virtuoso, che sa che tutto è necessario ( anche il Coronavirus, ad esempio) non troverà niente che sia degno di paure incontrollate.
Per superare la paura bisogna associarsi in una Comunità, in una situazione concettuale che rinunciando al Tutto accidentale deleghi alla stessa Comunità il rispetto degli altri attraverso le leggi della democrazia.
Leggendo questi brevi e schematici concetti viene in mente l’odio e il razzismo di oggi seminato dalle canaglie nazionaliste anche alla frontoera greca.
I killer della filosofia sono senz’altro quelli che oggi vengono chiamati sovranisti: non cedendo nessun pezzo di sovranità finiscono nell’isolamento, nella solitudine, nella paura del vile, non nella prudenza del coraggioso.
Chi manca di ricerca filosofica e culturale non può governare il prossimo dividendo il prossimo in razze e religioni.
Il nazifascismo, ha ucciso milioni di persone, dopo aver ucciso la filosofia.
Platone nella lettera VII sostiene che i governanti si devono fare filosofi e i filosofi governanti, ma i razzisti ignorano che un bene per essere tale deve essere utile a tutti.
I profughi presi a fucilate e bastonati, o fatti morire di freddo consegnano la Grecia alla morte della filosofia, la terra che era stata la culla della civiltà.
Possiamo dire che il prima vivere e poi filosofare, non vuol dire prima sopravvivere e poi gli altri possono anche morire: di malattia, fame, guerra e….. stasera guardando il TGG, pensa al panta rei della filosofia. Se puoi.
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