C’è giustamente euforia per la vittoria di Bonacini in Emilia Romagna e la sconfitta di un pericoloso megalomane in malafede in odore di fascismo.

Ma forse si esagera a pensare ad una rifondazione socialdemocratica da Terzo Millennio.

Non è sommando empiricamente i voti di Pd + Leu + Sardine +scappati di casa dei Cinque stelle che  si possa rimuovere una certa sinistra con la puzza sotto il naso, come dice il buon Zingaretti.

Intanto Prodi ha invitato il Pd ad aprirsi alla società civile,Bonacini ha auspicato un investimento su sindaci e governatori e le Sardine forse andranno a conferire con Conte che si augura un fronte unito delle destre.

Meglio tardi che mai, si dice, e la soddisfazione dovrebbe essere per tutta l’area di centrosinistra:il tanto peggio tanto meglio è profeta di sventura per dirla alla Donald Trump.

Sono  anni, però, che movimenti non allineati alla nomenclatura della sinistra moderata, o fru – fru, appunto da” Centro storico, come ha ricordato Elly Schlein, la candidata più votata in Emilia,  tengono viva la speranza di una società almeno più umana e giusta.( Le sardine non c’erano)

Mentre da una parte si materializzavano Leopolde, seminari in abbazie, patti delle crostate, marmellate da marketing della politica, patti delle frittate, tavole rotonde per teste quadre, dall’altra associazioni di volontariato e comitati civici, organizzazioni antifasciste e per l’ambiente, Anpi, sindacati di base, oratori… centri sociali, anarchici, preti vetero comunisti occupavano e (occupano ) i territori con iniziative reali sul piano dell’accoglienza, dell’aiuto ai proletari  in difficoltà, dell’antifascismo contro i fascio – leghisti.

Quando poi  i conti tornano, come  in EmiliaR, e come fu nel caso di Milano con il sindaco Pisapia,  il chi “ha avuto ha avuto e il chi ha dato ha dato “diventa la linea  “dell’armiamoci, partite e buona fortuna per i vostri deliri utopistico – esistenziali.”

L’egemonia culturale gramsciana a sinistra, spiace ricordarlo, non vuol dire la supremazia di un ceto politico di sinistra che ha bisogno dei ragazzi che cantano Bella Ciao una tantum quando ci sono le elezioni politiche,regionali ecc.

Perchè fra le Sardine, c’è anche chi si batte da una vita, ma non  è un pesce in scatola.

Un giorno dopo l’altro è alienante per tutti, ma per la sinistra è essenziale esserci ( Da Sein) e non essere indipendentemente da quello che fai e proponi,

 

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