Per quasi una settimana in Italia la pubblica opinione doverosamente ha dato spazio a quello che stava succedendo in Irak.
La sporca guerra ( non ho mai visto una guerra pulita) teneva banco nei talk show come fosse un vento di pura adrenalina che sconfinasse dall’alienazione quotidiana del politichese.
In fondo anche in questo War – Game costato la vita come al solito a innocenti ( vedi i 176 passeggeri del Boeing 737 ucraino) nessuno aveva da perdere molto ( perdere la dignità sembra costi poco).
Così se il Felpa dixit che l’azione di Donald era Ok, non cambiava nulla: sullo scacchiere internazionale l’Italia non è un gigante, ma il Felpa è meno di zero.
Ma adesso sempre il nostro Felpa ricompare sul fronte più avanzato dello scontro elettorale: perchè, così sembra, anche il caso Gregoretti gli sta portando fieno in cascina.
Il Felpasi presenta così come uno e trino:
Felpa perchè non ha mai dismesso l’aria da ragazzotto da stadio che decantava la puzza dei napoletani;
Martire della Padania perchè dichiara che è pronto ad andare in galera a testa alta,se lo condannassero per sequestro di persona aggravato nel caso Gregoretti;
Trump della” Madunina” perchè chiuderà la campagna elettorale a Bibbiano a fianco delle mamme e dei papa a cui i comunisti di Prodi hanno mangiato i figli….
Come si vede la forzatura non vuol essere per nulla da cabaret.
Nè cinismo a buon mercato.
Il Felpa è sicuro che non solo non andrà in galera a testa alta, ma nemmeno bassa,e che può vincere pure in Emilia Romagna dove il primo posto alla Lega non è in discussione.
Fa la guerra sul velluto il Felpa,può benissimo giostrare fra i voltafaccia dei Cinque Stelle e di Conte che lo salvarono dal processo della Diciotti , può puntare su quella parte di elettorato di sinistra (!?) che non disdegna la politica leghista sull’immigrazione.
Ritrovarsi sotto processo da parte della Giunta ad una settimana dal voto si dice che possa giovargli: alla plebe piacciono gli eroi che non ti chiedono nè la vita, nè un euro, ma solo un miserabile, ma democratico voto.
Adesso la sinistra infantile ed estremista ( a cui ho l’onore di appartenere) può capire che anche se vince l’uno e trino non è il caso si piangersi addosso.
Le vere lacrime della vita le versano quelli che detengono nulla: solo occhi per piangere.
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16 gennaio 2020 at 19:34
grazie Giuliano, ciaooooooooooo
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15 gennaio 2020 at 9:34
Concordo on tutto per tutto…saluti da Levanto
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