Alì Khamenei, suprema autorità religiosa del clero sciita in Iran, ieri ha dichiarato che i  missili lanciati sulle basi Usa e anche italiane nel Kurdistan iracheno sono un schiaffo all’Amerika di Trump.

Con questa vendetta, annunciata via internet ai destinatari dei confetti esplosivi, l’Iran ha chiuso per ora la partita: per fortuna fermandosi ai grandi annunci mediatici.

” Adesso ci fermiamo”, ha dichiarato il grande inquisitore iraniano.

Perchè ,  è meglio che lo si sottolinei, anche se Khamenei salvò negli anni sessanta  decine di comunisti dalla morte nel regime dello Scià,  l’irreprensibile capo -religioso è famoso per la repressione verso ogni tipo di modernità nel suo paese.

La sua intransigenza rivoluzionaria passa per una società confessionale ultraconservatrice.

Specialista in massacri di giovani troppo occidentali,avanguardia di chi vuol fare di Tel Aviv una Auschwitz Medio Orientale, il carismatico e potente vescovo coranico, a cui il popolo di Teheran presente ai funerali di Solimani è molto legato in senso religioso e nazionalistico,non è proprio un Ho Chi Minh del terzo millennio.

La  lunga marcia di zio Ho in Vietnam verso l’indipendenza contro francesi e americani era ben altra cosa, come tutti sanno, della guerra antimperialista dell’Iran, sia perchè il mondo era diverso, ma anche i valori dell’anticapitalismo erano diversi.

Per cui chi si schiera a prescindere  contro gli imperialisti americani e sionisti, ameno che non sia Palestinese, dovrebbe riflettere sul fatto che Adolf Hitler in persona nel 1940 si mise d’accordo con il Mufti di Gerusalemme per sterminare tutti gli ebrei di Palestina, e che solitamente, ad esempio in Italia, Casa Pound, e Forza Nuova optano per  soluzioni in politica estera anti americane…. a prescindere.

Trump è filo israeliano, ma chiude gli occhi con il KKK , Salvini, pure, e chiude gli occhi con Casa Pound.

Il primo perchè in Usa senza la lobby ebraica sarebbe in braghe di tela, il secondo perchè incapace di andare oltre una miserabile tattica elettorale.

E poi scusate come si fa a sostenere Liliana Segre e a schierarsi con il governo iraniano ( non il popolo!!)

Quello che rimane, oggi, ( del domani non c’è certezza) della crisi dei missili è che al di là del Canale di Sicilia in Libia ci si ammazza sempre di più, pure se  prima non è che si mettessero fiori nei propri cannoni, come pensano i razzisti di casa nostra.

E poi il compagno Orso è morto combattendo il fascio – islamismo e la sua radicale negazione dei valori di democrazia e convivenza civile.

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