Che Salvini abbia criticato il discorso di Mattarella all’ultimo dell’anno è normale, considerato che il Presidente della Repubblica non poteva fare altro che incitare gli italiani a non aver paura di credere in se stessi.

( il Felpa invece incita gli italiani ad aver paura in generale, perchè poi ci pensa il Capitano…)

Che abbia, poi,  fatto il verso a Papa Bergoglio, facendo girare sul web la  carezza sul viso alla propria fidanzata in contrasto con lo schiaffetto  del pontefice sulla mano della intraprendente fedele che rischiava di farlo cadere, la dice tutta su  cosa nasconda il delirio piccolo borghese del duce del Papeete.

Ho letto da qualche parte che Carlo Emilio Gadda scriveva che gli italiani sono i primi al mondo a denigrarsi e forse è vero.

Ma che il Felpa si metta a confronto con un ‘autorità intellettuale e morale come Papa Bergoglio è decisamente comico e tragico insieme, tipico della commedia all’italiana.

Non c’è confronto fra Salvini e il Papa, quindi qualsiasi parallelismo è indecente, qualsiasi cosa si pensi politicamente.

Però questo atteggiamento di voler convincere gli italiani della sua presunta bontà,  stridente con la sua triviale imitazione della grandezza morale e culturale, sconcerta anche chi non vorrebbe avere nemici in politica, ma solo avversari da battere in modo democratico.

In questo è davvero un uomo tragico, che merita tutta l’umana comprensione di chi crede che gli uomini siano in fondo uguali nei diritti e nei doveri.

Prendersi troppo sul serio, in certi casi, è un esercizio di pura vanità.

Chi come il Felpa crede di avere il diritto di rappresentare la nazione per quello che è (  prima gli italiani), chi presume che il  modo di intendere il mondo e la vita s’inveri nel perenne comizio alle folle adoranti tipo Papeete, è solo una copia sbiadita di un  grande dittatore.

Un borghese piccolo piccolo in cerca del padrone migliore lo abbiamo già avuto.

Parlare sempre di Salvini, poi, è triste, si ripetono sempre le stesse cose come ai tempi di Berlusconi.

Non c’è niente da fare, però, il personaggio è così banale da risultare persino simpatico a Lilli Gruber.

Il Papa ha chiesto scusa per aver perso la pazienza con la signora cattolica troppo euforica.

Bergoglio, però, è il Papa.

 

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