17 morti, 88 feriti.

Cinquant’anni fa, con la strage di Piazza Fontana, la nostra guerra civile, iniziatasi nel 1943 e mai finita con una pacificazione possibile, considerato che il fascismo in Italia  trova sempre i suoi padroni, aprì il periodo della strategia della tensione.

Dopo il 25 aprile 1945 la data che commuove e unisce i democratici milanesi è  il 12 dicembre 1969: i nazi – fascisti  furono la manovalanza,  una parte dello stato italiano il mandante, la stampa dei padroni con le sue falsità la colonna sonora dell’anticomunismo.

Perchè l’esplosione della lotta operaia e studentesca nell’autunno di quell’anno erano un punto di riferimento per tutta la sinistra radicale europea.

L’italia, secondo una consistente parte della borghesia e degli apparati dello stato militare e civile non doveva diventare un paese democratico, e soprattutto di sinistra.

Da qui, subito dopo la strage, la maggioranza silenziosa della destra democristiana e  dei  fascisti missini, in primis. addebitò la strage agli anarchici; Valpreda fu arrestato, Giuseppe Pinelli fu” suicidato” in Questura.

Poi,con il depistaggio dei servizi segreti deviati, con  i tentativi di colpo di stato,( Junior Valerio Borghese), con lo stragismo  di Ordine Nuovo e con tutte le ingerenze non troppo velate dei servizi segreti americani negli affari italiani, iniziò la guerra civile a bassa intensità del dopoguerra che significò la perdita dell’innocenza generazionale dei movimenti e dei collettivi nati in quegli anni.

(Non per niente si chiama strage di stato: “la Cia sapeva tutto e lasciava fare” disse il generale G. Maletti, n2 del Sisde condannato per aver tentato di far evadere Ventura per la strage di piazza Fontana..)

In quel contesto i ” gruppuscoli”  di estrema sinistra, come allora venivano chiamati le centinaia di migliaia di giovani operai e studenti alla sinistra del Pci,difesero in prima fila la democrazia nata dalla Resistenza :  una cosa che storicamente non solo non è riconosciuta, ma viene surrogata falsamente nel periodo degli anni di piombo.

Le contro inchieste sul connubio fra stato e strategia fascista furono quindi opera di un movimento di operai, studenti, intellettuali che furono bollati immediatamente come violenti estremisti. .

Oggi  In piazza Fontana ci sono dieci pietre d’inciampo che ricordano la strage.

E una che ricorda che la strage fu di Ordine Nuovo.

I processi ai responsabili sono durati 36 anni nei quali parte dello stato reazionario e anticomunista nell’anima ha tentato in tutti i modi di inquinare le prove più evidenti.

Nel 2005 la Cassazione ha affermato che Freda e Ventura di Ordine Nuovo  erano i  responsabili  per la realizzazione della strage,ma non processabili perchè precedentemente  assolti nel 1987.

Pasolini scrisse ” io so” intendendo i nomi dei responsabili dello stragismo nero,” ma  non ho nè indizi, nè prove”

Anche noi sappiamo, e non lo dimenticheremo mai.

PS:Gli  assassini materiali che misero la bomba non sono mai stati consegnati alla giustizia.

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