Ieri a Montecitorio i parlamentari si sono accapigliati davanti ad una platea di studenti che assisteva al trionfo della democrazia rappresentativa.
Tutto normale, nessun moralismo, succede anche in altri paesi.
Lo scontro verteva soprattutto su il Mes, acronimo che vuol dire Meccanismo europeo di stabilità.
In soldoni, fuori di metafora, significa che 19 paesi dell’Ue si impegnano ad aiutare gli stati membri in difficoltà con un nuovo metodo.
E siccome per approvarlo non occorre più un accordo, ma basta una lettera d’intenti si ha paura che i risparmi degli italiani tenuti in pancia dalle banche vadano in malora, visto che i conti pubblici sono sempre a rischio.
Lega e opposizione contro Gualtieri, Pd, che avrebbe blindato il salva stati fino a febbraio, Di Maio che vuole rinviarlo sta con Conte: tutti contro tutti, con seggiole spaccate, polsi slogati,isterismo alle stelle.
Intanto la perquisizione della Guardia di Finanza alla fondazione Open di Renzi manda in tilt ancora una volta il rapporto fra politica e magistratura.
Si parla da parte di “Italia viva” di attacco a Renzi da parte di magistrati politicizzati che vogliono far pagare al Matteo di Firenze lo strappo con il Pd accusandolo di finanziamento illecito dei partiti e auto riciclaggio per l’acquisto di una villa,coi soldi della madre di un finanziatore della Open.
Come se non bastasse, poi, la prescrizione tiene banco al ministero di grazia e giustizia: abolirla o tenerla?
Come si vede siamo ai temi della normale amministrazione di uno stato di diritto che contempla che vi siano leggi certe per far funzionare i conti dello stato, la magistratura e il finanziamento dei partiti, ma qui niente è trasparente nonostante i partiti continuino a dichiarare che ci mettono la faccia per il bene dell’Italia.
Ricordiamo che il finanziamento pubblico dei partiti fu abolito a voce di popolo per i privilegi che seminava a destra e sinistra.
Fu poi rimesso in piedi come rimborso spese con cifre da capogiro, quattro volte superiori al finanziamento.
La Lega, che in parlamento agita da sempre cappio, muscoli,machismo da caserma ogni tanto dimentica che i 49 milioni sottratti all’erario sono stati sentenziati definitivamente: la menzogna dimora ai piani alti della Polis.
Insomma il sistema Italia scricchiola non certo per le sardine.
Le faide fra componenti di maggioranza e opposizione non solo hanno stancato il popolo, bue,ma sono un regalo all’anti- politica: la storia si ripete.
Come sempre quando le vicende del politichese riguardano la piccola e media borghesia parlamentare le priorità, altra parola magica di questi tempi,sono quelle del come mantenersi a galla.
E’ umano, è comprensibile, ma nulla c’entra coi bisogni dei cittadini che del politichese non sanno che farsene, discorso vecchio, trito e ritrito, ma l’aria di Tangentopoli è come la pizza: è strutturale alla nostra identità.
E la soluzione sembra andare a destra.
Perchè lo ius culturae non è una priorità, i decreti sicurezza un incidente di percorso dei diritti umani, l’Italia sott’acqua aspetta che si asciughi…..
La vera opposizione è fuori dal Parlamento.
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