Quello che è accaduto a Honk Kong dove i ragazzi che tirano le molotov hanno vinto  le elezioni contro la burocrazia cinese del governo in carica ( non saranno tutti agenti della Cia?) è straordinario.

Una protesta di piazza non pacifica, ma  violenta, è stata supportata nell’urna  da milioni di voti anche moderati.

Tutto ciò dovrebbe far pensare anche la sinistra.

Il Movimento  degli ombrelli che dopo la cinghia sembra voler tirare la molotov ha manifestato compostezza, ma per ottenere qualcosa ha dovuto mettere in scena lo spettacolo  della rivoluzione.

In fondo che la rivoluzione, o guerra civile, sia la vera guerra perchè si basa sul massimo dell’inimicizia, come sosteneva Lenin, è un’affermazione che richiama la valenza dell’odio  nel conflitto sociale.

E che Bella Ciao, sia un inno  della lotta armata partigiana ( che divenne famoso solo vent’anni dopo la fine guerra) lo sanno tutti,l’odio verso il nazifascismo fu essenziale per scacciare l’invasore.

E quando Mao, proprio Mao, ricordava che la rivoluzione non è un pranzo di gala,voleva dire che la rivoluzione non è un esercizio letterario, nè una festa sui prati, ma un’azione violenta contro un potere reazionario.

La premessa è un po’ lunga perchè il movimento liberale e libertario delle sardine, pacifico e insieme possente ha messo in discussione l’egemonia delle Lega sulle ondate oceaniche di mussoliniana memoria.

In fondo chi semina vento raccoglie tempesta, ma qui per ora Salvini ha la fortuna di raccogliere solo sberleffi che sono il sale della democrazia:lamentarsi pure di questo, come fosse un’operazione concertata da prodiani da salotto è patetico, stucchevole, miserabile.

Non c’è nulla di male a provar disgusto per teorie e comportamenti aberranti.

E’ chiaro che è meglio non odiare nessuno,  ma battersi per  alcuni valori universali come la giustizia sociale, l’uguaglianza fra tutti  i cittadini,la pace fra le nazioni contempla pure il fatto di schierarsi chiaramente  da una parte.

Stando attenti appunto che i movimenti in genere non possono sempre privilegiare un galateo pacifista.

E l’antifascismo, storicamente, è solo  la premessa della giustizia sociale e dell’uguaglianza.

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