Il barone universitario che sta interrogando lo studente Luigi Lo Cascio nella “Meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana consiglia al laureando in medicina di lasciare l’Italia, un paese che sta morendo di burocrazia, corruzione,malgoverno.
Nel film siamo negli anni sessanta, ma i problemi che sconvolgono l’Italia sembrano quelli di oggi o quelli di sempre.
L’acqua alta di Venezia, effetto del cambiamento climatico, vede nello scandalo del Mose, la diga costata quasi 7 miliardi e rivelatasi inutile per salvare la città lagunare dall’alta marea, l’ennesima trama all’italiana: oltre il danno alla popolazione la beffa di tangenti, soldi pubblici buttati o finiti nel Dubai ( Galan) per un’opera ormai dichiarata obsoleta.
A Taranto dove il latte delle mamme dei bimbi è inquinato dalla diossina da decenni, dove le morti di cancro sono all’ordine del giorno, si grida all’ennesima emergenza nazionale sull’ambiente, sulla salute dei cittadini.
Poi naturalmente il problema del lavoro trova tutta la politica del politichese d’accordo:il posto di lavoro non si tocca.
Anche se un operaio della Mittal ha dichiarato a Conte in visita a Taranto che si vergogna di lavorare in una fabbrica che produce morte per i suoi figli.
Così per tutto il resto: se piove e smotta mezza montagna dal Nord al Sud è stato di calamità, quando è caduto il ponte di Genova c’è stato lo scandalo della gestione privata delle Autostrade.
Ma poi come dimenticare le zone del terremoto ancora in macerie.
La parola d’ordine è che ci vuole una soluzione strutturale per tutto: intanto a forza di schifare la storia per impadronirsi della cronaca il ritorno del nazi – fascismo è considerato puro allarmismo strumentale.
L’italia è un paese non bello,ma bellissimo, come ci ricordiamo sempre quando andiamo in vacanza, e buono anche, perchè ha un esercito di 7 milioni di volontari in ogni settore.
Ma è anche un paese corrotto, bugiardo, frignone nella classe dirigente.
A tratti appare così disilluso da far pensare che la rassegnazione ad un declino irreversibile sia forma mentis di massa.
L’allegoria del barone della ” Meglio gioventù”, infatti, vive nella quotidianità come una maledizione biblica.
Ma se la sinistra, ad esempio, tornasse con coraggio all’arma della critica senza paura delle idee radicali, dopo aver lasciato la sciagura della critica delle armi, faremmo un gran passo avanti.
Tutti.
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