A Nettuno  davanti ad autorità civili e militari sabato è stata ricordata con tutti gli onori la X MAS  di Junio Valerio Borghese ,massacratore di partigiani e aspirante golpista negli anni della strategia della tensione.

Il sindaco di destra ( centro) ha ricordato il valore dei combattenti ( nessuno dubita) che  affiancarono i nazisti contro gli  Alleati.

Per chi non sapesse cosa è stata la X Mas un breve estratto de 1939 – 1945 Il racconto della guerra giusta, la vittoria della democrazia….

 

Un discorso a parte merita la X Mas comandata da Junior Valerio Borghese:

“Sono restato con la mia Decima. Questa è la mia Marina (…) ritenemmo che non si poteva passare al nemico con armi e bagagli. E’ incompatibile per gente con un minimo di dignità, e tragicamente ridicolo, dichiarare guerra, nello stesso conflitto, a tutti i contendenti, ai nemici prima, agli alleati poi. Questo è un crimine unico nella storia, anche in quella dei voltagabbana. Ritirarsi onorevolmente, dopo una lunga guerra combattuta e sofferta, sarebbe stato comprensibile, così come ha fatto la Finlandia, ma dar ordine di sparare al nostro alleato con cui abbiamo lottato per anni e con lealtà e reciproco rispetto soltanto perché è perdente, è una spregevole viltà”.

Cfr. Silvio Bertoldi, op.cit. pag. 149

Il principe Valerio Junio Scipione Alfredo Ghezzo Marcantonio Maria Borghese così spiegò la sua scelta dopo l’8 settembre.

L’idea di Borghese, aristocratica e idealista, attirò tanti giovani che videro nel principe un punto fermo, “un coraggio della coerenza”, verso la Patria e la parola data.

Il tentativo di rimanere in una sorta di terza posizione, “né con la resistenza, né con Salò”, ma con l’Italia, divenne presto una ipocrita copertura per attività antipartigiane, per collaborazionismo coi tedeschi che stimavano molto il principe e la sua fedeltà alla Germania, e quindi al nazismo.

Fu questo un punto decisivo nella dinamica del binomio guerra civile– resistenza.

La buona fede di alcune scelte era indiscutibile, ma se la coerenza voleva dire stare con Hitler e la sua banda criminale, la resistenza partigiana non poteva far altro che intraprendere una guerra spietata contro chi aveva optato per la presunta purezza di un’ideologia che idealizzava il Male Assoluto.

Il governo di Salò, infatti, che tentava di ridurre l’idealismo resistenziale a mero banditismo opportunista, non voleva tener conto che il pur frastagliato universo partigiano era anche frutto dei rinati partiti antifascisti.

https://amzn.to/2r4povD leggi tutto

 

cover Vol 2 jpg