E’ già stata votato tre volte, ma domani la Camera in via definitiva dovrebbe approvare il taglio dei Parlamentari.
Dovesse diventare legge si passerà da 630 deputati a 400 alla Camera, mentre al Senato ci saranno 200 senatori invece degli attuali 315.
Non si venga a parlare di risparmio per lo stato vs. i costi della politica: il risparmio è previsto in 100 milioni all’anno, manco quello che assicura la tassa sulle merendine e sulle bibite gasate.
Perchè ci si avventuri ancora una volta nelle riforme costituzionali dopo il referendum del 2016 di Renzi, che prevedeva la soppressione del Senato, è presto detto.
I cinque stelle vedono nel parlamento un luogo di decadenza e di inettitudine, il Pd, ob torto collo deve votare la legge perchè se no cade il governo,la destra estrema Salvini – Meloni vede nel taglio dei parlamentari un rafforzamento dell’esecutivo ( l’uomo solo al comando…del Papeete non demorde, se no per lui è finita).
Chi non gradisce è Renzi,anche se Italia Viva per voce di Boschi sarà fedele al governo, ma anche Leu e parte del Pd hanno parecchie perplessità: ci sono meno posti per tutti comunque.
La salvezza sta in un nuova legge elettorale ( proporzionale puro, magari senza sbarramento), così da consentire manovre e manovrine di varia natura.
Ci siamo dilungati su una questione sicuramente secondaria ( prima non doveva esserci il lavoro, lo sviluppo, il piano verde, la scuola ?) perchè si capisce benissimo che non solo il potere logora chi non ce l’ha, ma anche chi ha paura di perderlo.
Se cambia l’economia, se cambia la società, se cambia il modo di produrre, se cambiano le classi è evidente che la sovrastruttura deve cambiare con buona pace di chi crede che il marxismo abbia scritto fake news per stupidi operai.
Solo che il primato del parlamentarismo in Italia è lontano da quella strada comune che i sedicenti democratici liberali e sovranisti per caso, dovrebbero intraprendere per cambiare in meglio il rapporto fra rappresentati e rappresentati.
Qui c’e tutto uno sgomitare per assicurarsi un lavoro stabile nell’ambito delle istituzioni: con la disoccupazione che c’è in giro meglio darsi da fare per il bene dell’Italia…….
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