Sono un milione solo in Italia i ragazzi che oggi stanno manifestando contro l’inquinamento ambientale, per la salvezza della terra.
E’ una buona notizia del risveglio della rabbia giovanile , anche se lo slogan ” ci state rubando il futuro” ormai è stato acquisito anche dai poteri che contano come una concessione al disagio giovanile.
Che non riguarda solo il futuro della terra dal punto di vista fisico, ma, come tutti i giorni viene evidenziato, del futuro di come vivere e lavorare sul pianeta terra conferendo un senso al proprio essere al di là dell’esistenza individuale.
Come da prassi, il consenso degli adulti che hanno in mano le sorti della terra al tema ambientalista, è inevitabile: in Italia, paese con poca educazione ambientale, ( trova prima un lavoro, così salverai la terra, però non è sbagliato), la sinistra ne fa una bandiera, la destra si limita a schernire i giovani e Greta che hanno trovato il modo di saltare le lezioni, magari con il consenso del Ministro.
” Non cerchiamo il conflitto ci basta salvare il mondo” è uno degli slogan creati dal Movimento ecologista, sarà dura, ma l’entusiasmo non va giudicato con il metro della ideologia di quelli che ci vuole il salto di qualità della politica a tutti costi, subito.
Lasciamo che Greta esprima a Trump la sua avversione alla sua politica,speriamo che anche in Cina qualcuno percepisca che si può morire di cancro anche se compri un’auto di lusso, speriamo che Bolsonaro socializzi la salvezza dell’Amazzonia non considerandola solo un terreno di caccia per speculazioni nazionaliste.
Per cambiare il clima, bisognerebbe rivedere il ricambio organico fra uomo e natura, cioè i mezzi di produzione non al servizio del profitto, ma dell’uomo.
Ma questo è come provare ad eliminare il denaro, la guerra, lo sfruttamento: tutto giusto basta non diventi una moda parolaia e ipocrita.
Quello che si può fare è cercare di rispettare l’ambiente dove vivi, cercare di fare la raccolta differenziata dei rifiuti,combattere le mafie ecologiste che dall’inquinamento trovano il loro business: prima sporcano e poi fanno finta di pulire.
Il riscaldamento del pianeta, poi, è già una tragedia per la desertificazione che procede dall’Africa, per lo scioglimento dei ghiacci al Polo… etc.
I giovani si ripromettono di consumare meno e di trovare soluzioni compatibili: basterebbe dire ai genitori che anche il mare è inquinato e che salvare vite in mare fa parte della salvezza della terra.
E poi dire ai media e alla fabbrica del consenso consumista che Greta non diventi l’icona da vendere a Natale con tanto di maglietta.
In altri termini :se i giovani sono il primo mercato per il consumismo sara arduo entrare in recessione per uno sviluppo sostenibile.
Ma qui il discorso si fa complicato, buona fortuna a tutti.
Domani si torna a sognare coi piedi per terra.
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