La risoluzione Europea di 80 pagine votata il 19 settembre dove viene riconosciuta la quasi identità fra nazismo e comunismo per lo scoppio della seconda guerra mondiale, ( il patto Molotov- Ribentrop per la spartizione della Polonia), è stata votata anche dal PD.

E’ questa la schifezza più assurda partorita da un partito che vuole ritrovare la sua identità di sinistra, partendo dalla storia del movimento operaio.

E’ quella di nazismo = comunismo, chiamato anche, con un termine orrendo, rovescismo ( rovesciare la verità storica), il rifugio dei negazionisti e delle canaglie, ma oggi niente meraviglia più.

La questione è lunghissima, e riguarda pure la strumentalizzazione del pensiero di Anna Aredt contro i totalitarismi.

Se si capisce l’intento della estrema destra europea e moderati reazionari di darsi un alibi per il rinascente fascismo, nulla si capisce delle intenzioni del Pd in tema di storiografia,

Qui ripropongo parte dell’introduzione  del 1939 – 1945 Il racconto della guerra giusta, vol I, credo che stia a cuore a tutti gli antifascisti.

Minima Moralia, meditazioni sulla vita offesa

 

PIERLUIGI RACCAGNI

 

LA SVASTICA SULL’EUROPA 1939 – 1942

 

Una guerra giusta è una bestemmia.

Eppure ci voleva una sporca guerra, una guerra perfida e cattiva,  magari con l’uso di una bomba atomica che è pur sempre figlia dell’anti- fascismo per salvare il mondo.

Non è uno slogan, né una facile retorica sulla vittoria della democrazia:

“solo la temporanea e insolita alleanza del capitalismo liberale e del comunismo, che si coalizzarono per autodifesa contro la sfida del fascismo, salvò la democrazia, infatti la vittoria sulla Germania hitleriana fu ottenuta, e poteva essere soltanto ottenuta, dall’Armata Rossa.

Eric Hobsbwam, Il secolo breve

 

E ancora: “(…) si è ormai generalmente d’accordo sul fatto che il teatro bellico decisivo sia stato il fronte Orientale, poiché senza la resistenza sovietica è difficile immaginare come il mondo democratico sarebbe riuscito a sconfiggere il nuovo impero tedesco…il grande paradosso della seconda guerra mondiale….. è che la democrazia fu salvata dall’impegno dei comunisti.”

Richard Overy, La strada della vittoria

 

Armata Rossa e capitalismo, democrazia e comunismo, termini naturalmente inconciliabili, addirittura antitetici per come è stato ed è il mondo.

Il mondo, nel suo irrinunciabile bisogno di pace e civiltà è stato salvato dall’antifascismo che ha messo insieme una sorgente di valori che ha determinato la nascita di una nuova era dell’umanità e la sconfitta del Male Assoluto.

Disse Kennedy all’università di Washington il 10 giugno 1963: “…nessuna nazione nella storia delle battaglie ebbe mai a soffrire più di quanto soffersero i russi nella seconda guerra mondiale.

Almeno venti milioni di persone persero la vita.

 

Innumerevoli milioni di case e cascinali furono dati alle fiamme saccheggiati. Un terzo del territorio (europeo) del paese, comprendenti quasi due terzi delle industrie, venne trasformato in deserto.

La seconda guerra mondiale, è stata una guerra internazionale perché “l’opposizione fra forze fasciste e antifasciste era interna ad ogni società”, (Hobsbwam, Secolo breve).

Winston Churchill, De Gaulle, Stalin, Roosevelt erano una “poltiglia” dal punto di vista ideologico: il loro fronte unito contro Hitler, Mussolini, il clerico-fascismo, il razzismo, l’ideologia di morte fu vincente.

Scrive sempre Hobsbwam che il “fascismo è guerra”, che il fascismo internazionale portò morte e distruzione in tutto il mondo se si eccettua quei paesi che rimasero neutrali.

Di quegli anni che cambiarono il mondo tanti valori positivi sono an- dati perduti, tanto si è scritto, molto si è cambiato nel novero delle  interpretazioni.

Non c’è da aggiungere più nulla

Ma poi c’è sempre qualcosa da ricordare, non solo ai più giovani, molte volte ai più vecchi che non hanno vissuto nessuna guerra. La mia generazione la guerra l’ha sentita raccontare dai genitori.

E ne porta ancora le tracce.

Queste tracce, o anche cicatrici, non possono essere cancellate.

A 80 anni di distanza si può dire che il mondo in quei sette anni scomparve.

Scomparve la civiltà, il senso della pietà e dell’appartenenza al genere umano.

Una cosa è rimasta. La guerra dei 55 milioni di morti è stata apocalittica quanto decisiva per le sorti dell’umanità.

La civiltà, la convivenza, la democrazia, il liberalismo e anche la parte positiva del socialismo dei diritti dei lavoratori sono stati salvati da una guerra santa, l’ultima guerra santa e religiosa della storia dell’umanità. Una guerra giusta, antifascista nel senso di un valore assoluto che non può essere scalfito da negazionisti criminali, né da opportunisti di vario colore.

La salvezza del mondo è stata pari alla spietata determinazione dei vincitori.

7 ANNI, 2174 GIORNI.

 

Quella guerra coinvolse le popolazioni civili con perdite senza prece- denti, la ferocia dimostrata dagli uomini in quel periodo non ha riscontri nella storia della barbarie del genere umano.

Eppure…

Eppure non è raro che Svastiche e SS trovino ancora grande considerazione in tutta Europa.

E che i cosiddetti populismi si ispirino a Mussolini e Hitler.

E che anche in Italia si sia assistito al ritorno, in altre forme, del fascismo.

In fondo che il nazismo e il comunismo siano stati la stessa cosa ormai è un pensiero ricorrente.

Certo Stalin e il comunismo furono feroci e anche criminali, ma senza i venti milioni di morti dell’Unione Sovietica contro i macellai nazi fascisti non ci sarebbe stata democrazia e pace per ottanta anni.

La parte giusta era una sola, e sarà sempre quella degli uomini che si batterono e si battono per la difesa della vita e della democrazia.

 

LEGGERE PER CAPIRE E CAPIRE PER LEGGERE

 

https://amzn.to/2QDHJfJ

 

 

81ediskvd0l._ac_ul436_