Liliana Segre, senatore a vita, ex internata nell’universo dello sterminio nazista, non ha mancato di ricordare al nuovo governo “che chi salva una vita salva il mondo intero”.
E’ evidente che si riferiva al problema dell’integrazione, dell’immigrazione, del rispetto delle etnie diverse, tutti valori contemplati dalla carta costituzionale.
Però, su Face Book, più a sinistra di alcuni osservatori nell’oscurare i nazisti di Casa Pound e Forza nuova, non è che Liliana Segre abbia grande successo popolare – populista; l’antirazzismo e l’antifascismo sembrano vessilli agitati per nascondere i privilegi della nuova casta: quella dei cultori della democrazia parlamentare nata dalla Resistenza.
Non è certamente così.
C’è un certo fastidio, però, nel ricordare che il governo Salvini e Conte ha trattato la Resistenza come un male necessario, c’è un certo imbarazzo nel constatare che per un anno l’antisemitismo, il razzismo contro i neri, la xenofobia siano stati il fiore all’occhiello dei fascio . leghisti,( cinque stelle silenti, quando andava bene)
Si dice che la sensibilità ai valori della democrazia, non riguarda il popolo che soffre nelle periferie.
Questo ,infatti, non attende case popolari, asili nido,scuole efficienti, ma solo qualche spicciolo per campare: è il concetto di popolo ridimensionato a plebe nazionalista il verbo della nuova Destra Estrema.
Si sussurra anche che l’antinomia, popolo – Elite abbia sostituito Destra -Sinistra, il post ideologico non si propone di salvare vite umane, perchè fa il gioco dei poteri forti.
Se su queste pagine noi insisteremo sul valore dell’uguaglianza fra le genti ci dovete scusare, senza questo dettaglio non c’è democrazia che tenga.
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