Era scontato che Giuseppe Conte dicesse sì alla continuazione della Tav.
Come ha spiegato in un video ” fermarla costerebbe di più” che continuarla; troppe penali, troppe gare d’appalto che saltano, troppo di tutto.
Così, più che Grillo e i cinque stelle, è stato liquidato un decennio di lotte contro il treno ad alta velocità, considerato,da più parti, autorevoli quanto i fautori del sì tav, opera inutile, simbolica, apparentemente unificatrice dell’Europa, ma in pratica sterrile dal punto di vista della crescita.
Il ministro Toninelli quando sostiene che prima della Tav bisognerebbe curare le infrastrutture del paese scopre l’acqua calda del senso comune, ma è il primo che è incapace di coniugare efficienza con buona amministrazione.
Ma il governo, che in parlamento avrà il supporto del PD, di Forza Italia,Fratelli d’Italia coi soli 5 stelle che faranno barricate a scoppio ritardato per salvare una manciata di voti, ha oscurato le ragioni del movimento no Tav e delle popolazioni locali, definiti anarchici campeggiatori perdigiorno e pure violenti pronti a bruciare l’Italia per una causa persa.
Il grillismo di base è in rivolta ( e chi se ne frega), Macron ride ( chi se ne frega due), ma sabato alla manifestazione indetta dal movimento No Tav, Salvini,che oggi non andrà in Senato per il Russiagate, ( raglia come un asino pretendendo di essere un leone), ha già parlato di grossi problemi per l’ordine pubblico.
E così il quadro si chiude: il Pd voterà con la Lega, i cinque stelle contro,dando ragione a chi come Renzi, da destra, ritiene impossibile un’alleanza PD – cinque stelle.
Alla prossima sceneggiata.
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