La parole amare come il fiele, cristalline come l’acqua di Paolo Borsellino,registrate nei documenti dell’antimafia ora resi pubblici non solo mettono tristezza, ma fanno orrore per chi crede ancora nella fragile democrazia italiana.

” Scorta solo al mattino, così la sera sono libero di essere ucciso” è un pugno nello stomaco e il segno di una continuità mafiosa e reazionaria che non si è mai fermata.

Il giudice era un uomo della destra che credeva al senso dello stato.

E stato davvero un eroe che è morto solo come un cane, sapendo di morire fra depistaggi, omertà,servizi segreti occulti, ragion di stato,loschi affari di una classe dirigente che mai ha abbandonato il sogno di un’Italia serva e complice di una guerra fredda attuata nel nome dell’anticomunismo.

Perchè la mafia ha ucciso contadini poveri, militanti comunisti, intellettuali, sacerdoti, magistrati liberali che volevano davvero cambiare il Paese.

Noi diremmo oggi la parte bella dell’Italia,quella che Camilleri ha voluto celebrare nei suoi romanzi, quella per cui non puoi essere contro lo stato repubblicano nato dalla Resistenza.

Dietro il santuario delle cosche, inutile negare l’evidenza dei libri di storia, c’era l’alleanza fra Cia, mafia, gruppi fascisti cioè il cancro del Belpaese per cui ogni tanto si sente dire dalla voce de popolo: non cambierà mai niente.

In questi giorni in cui un ministro dell’Interno si sente un capitano che guida il popolo, vengono fuori tutta la supponenza, l’arroganza, la falsità di chi vuole passare per quello che non è, doppiogiochisti pronti a combattere a parole mafia e fascismo, ma impotenti davanti alla tragedia della nostra storia.

Ma in questo caso Salvini e i nuovi maggiordomi di regime c’entrano poco o nulla, i fatti risalgono agli anni ottanta e novanta quando crollò la Dc e il suo sistema di potere.

Chi ha ereditato tale schifezza?

Chi continua ad alimentarlo?

E Book, cartaceo amazon kindle, ciao

 

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