“L’uomo è l’unico animale che cade nella stessa buca”, ha detto Papa Bergoglio nell’omelia di ieri riferendosi ai Muri che vengono alzati a difesa dei nazionalismi, (ricordando quello di Berlino).

L’espressione è semplice e profonda.

Ricorda quella vichiana dei corsi e ricorsi storici insieme alla storia che si ripete come farsa o tragedia di Marx.

Mio padre di famiglia socialista dei primi del Novecento mi diceva che chi aveva tradito non erano gli antifascisti, il vero traditore era stato Benito Mussolini che da socialista fondò il fascismo.

E poi ricordava che i primi a dileguarsi dopo il 25 luglio furono proprio i Moschettieri del duce.

Così è andata per l’uomo del giorno in Italia e in Europa, quel Matteo Salvini che ha conquistato un posto al sole nell’Olimpo della destra radicale internazionale dopo le elezioni del 26 maggio,( anche se i nazional- fascisti non hanno vinto le elezioni europee).

Il Felpa era comunista padano, faceva l’occhiolino ai centri sociali, frequentava la curva rossonera quando questa era anche di sinistra.

Poi la conversione sulla strada delle convenzioni più becere e opportuniste: migranti neri nati per delinquere, comunisti  assassini nati con il rolex,italiani primi in tutto, anche a fischiare un Papa in nome della purezza dei santi in paradiso di un crociato vestito di nero.

Ha ragione Ezio Mauro che su Repubblica ha scritto che dal dopo guerra una destra di questo genere in Italia non si è mai vista.

Ma l’avevamo, in tutta modestia,scritto anche noi più di un anno fa.

I parallelismi con il passato nazifascista di Italia e Germania, ad esempio, sono ormai letteratura comune anche per la sinistra che ancora studia storia: le crisi non portano bene alla democrazia, mai.

In Germania il nazismo insegnò ad un popolo ad ubbidire alle leggi razziali, in none della purezza ariana, ma anche del burro sulla tavola, di autostrade sicure, di treni in orario, di banche solvibili, di bassi salari, ma garantiti, di un senso civico più incline all’obbedienza cieca e ottusa che al senso della cosa pubblica.

In Italia la rivoluzione salviniana c’è in nome del razzismo, della flat tax, del burro e telefonini che piace ai fruitori di selfie.

Adesso dopo che la Lega ha  incassato il 34, 2% dei votanti l’Italia non è diventata tutta nera, anche perchè fino a ieri era penta- fascio – leghista, e cinque anni fa era, in Europa, renziana spostata al centro.

Il Felpa sta decisamente dalla parte dei poteri forti, degli industriali, dei trumpiani dell’ultradestra, dei putiniani che vogliono rompere l’unità europea, accarezza casa Pound e Forza nuova che  sono stati il suo servizio d’ordine fin dal 2014.

Poi ci sono una massa di lavoratori che non sanno come fare a trovare certezze che votano Lega,invece che a sinistra,( successe anche in Germania…..).

Non ci sono  però è bene ribadirlo nè SS, nè SA, nè camicie nere con olio di ricino, ma solo fascisti pavidi che se la prendono con i più deboli.

Perchè dall’altra parte non ci sono i comunisti di Roxa Luxemburg, o di Gramsci, o di Togliatti o di Dimitrov, o di Stalin, nè gli anarchici della colonna Durruti, tanto per fare esempi conosciuti.

Stiamo tornando indietro, è un dato di fatto, a forze di volere il potere assoluto della democrazia reazionaria anche il super – Ministro cadrà nella  buca del cesso della sua arroganza.

A noi pagare il conto.

 

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