Massimo D’Alema, ex presidente del consiglio, ex segretario dei Ds, ex direttore dell’Unità ecc, ex primo attore della sinistra riformista degli ultimi vent’anni, rimasto almeno socialdemocratico nelle intenzioni, ha ricevuto il plauso di uno dei padri dell’operaismo: quel professor Mario Tronti chiamato dai media filosofo dell’operaismo.

Panzieri e Tronti, fautori di un’analisi che portava gli operai ad essere soggetto politico trainante il cambiamento radicale della società borghese negli anni settanta (marxisti), non sono mai stati vicini alle posizioni del Pci di Lama e Berlinguer.

I bisogni operai, scrivevano, erano autonomi dai bisogni della crescita capitalista (insomma no alla politica dei redditi, sì all’autonomia degli operai).

Il Pd, come si sa, ha abbandonato gli operai a se stessi, e questi sono passati alla Lega e alla tessera della Fiom per trovare un riparo dalla crisi.

Un partito di tradizione comunista come il Pd che abbandona gli operai si autocandida, quando va bene, ad essere un partito del ceto medio riflettente, di una parte della società civile sensibile ai temi dei diritti civili per tutti, minoranze comprese,( il che è nobile, ma non basta).

Il partito democratico americano di Clinton, ad esempio,voleva tenere insieme operai,neri delle periferie americane, gay, donne, nel none della democrazia e della libertà.

Questa opzione obamiama, ereditata da Veltroni e in minima parte da Renzi, Marchionne, Calenda ha messo il Pd, a volte,contro i lavoratori a basso reddito della piccola e media industria non più classe operaia erede della filosofia classica tedesca, per dirla alla Marx, ma esercito disperso nella delocalizzazione delle multinazionali.

Solo che i migranti e i disperati dei barconi aspirano a entrare nel mondo occidentale anche a basso reddito, con la conseguenza che si trovano in conflitto con le classe operaia indigena.

Da qui l’interesse dei miliardari alla Trump per gli operai del Michigan, che Federico Rampini loda anche se costruisce muri di vergogna contro gli ultimi del pianeta.

La mancanza di solidarietà internazionale fra lavoratori,l’accettazione della divisione del lavoro fra paesi sviluppati e sottosviluppati,la mancanza di interesse di Pd e pure Cgil verso i sindacati di base,ha portato la Lega a presentarsi con la faccia “del tutto il potere al  popolo italiano”,( balle naturalmente).

Più del socialismo in un solo paese di Stalin,  il leghismo ricorda il nazional – socialismo del Terzo Reich, senza i soldi dei Krupp.

Ma a sinistra del Pd la frantumazione di una sinistra alternativa è palese.Tanto palese che non è votata dal proletariato del terzo millennio.

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La prossima settima dal 4 giugno al 6 giugno, ( tempi tecnici), uscirà e book e cartaceo del secondo volume del Racconto della guerra giusta, la vittoria della democrazia

 

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