Beppe Grillo, il maestro di pensiero del vaffa, il guru del uno vale uno, davanti alla manifestazione di Milano ha commentato che il razzismo è un falso problema. Come tutti i demagoghi della storia non ha ricordato che un suo ministro, Toninelli, ha chiuso i porti e che il sodale Salvini ha insegnato la pedagogia dell’odio sotto l’ombrello del prima gli italiani.
Ma la posizione di Grillo, come quella dei giornali reazionari filofascisti ( Libero e la Verità), ha preso a cuore il vero problema del nostro secolo : l’egoismo sociale, loro che negano i fondamenti della costituzione repubblicana antifascista.
Cioè, come disse Adolf Hitler, la determinazione al suo Mein Kampf l’aveva desunta dai metodi del marxismo, la lotta di classe così diventò la lotta delle SA al servizio dei padroni di sempre contro la classe operaia e il movimento comunista anarchico in generale.
C’è in giro una feccia di valori nazionalisti intrisi di socialistume da commedia all’italiana: si va dai leghisti più abbietti ( quelli degli insulti sessisti e omofobi, ai cinque stelle anticomunisti che hanno persino paura delle primarie del PD, il padre di Di Battista, ad esempio).
Poi ci sono i rossobruni, minoranza di settari infarciti di grandi studi planetari sulle sorti del mondo che mettono mano alla tastiera appena parli di internazionalismo.
La manifestazione di Milano ha mostrato invece che la democrazia e il socialismo o sono internazionalisti o non sono, che i giovani vogliono lavorare insieme ad altri giovani di qualsiasi etnia,che lo spirito religioso può coincidere con l’umanesimo della giustizia sociale.
Insomma la sinistra in vario modo da Piazza S. Giovanni con il sindacato, a Milano con People, fino ai gazebo del Pd,in una settimana ha portato in piazza più di due milioni di persone; saranno mica tutte radical – chic buonisti o comunisti obsoleti?
Il marxismo e il leninismo hanno insegnato alla contemporaneità a fare politica, l’importante è, secondo me, è ritrovare l’orgoglio di un ‘appartenenza: il patrimonio messo insieme in decine d’anni di lotte non può essere sparito in un anno di governo xenofobo.
Mi permetto in fine una preghiera; controllare se uno di sinistra vera va alle primarie del Pd è come controllare se tutti quelli che vanno a Messa sono cattolici praticanti. Ho votato Valpreda nel ’72, Lotta continua nel ’76, radicali nel 1979, poi Dp, poi Rifondazione ecc., poi astenuto. Non ho mai considerato chi votava PCI un nemico, non ho mai votato alle primarie del PD, E allora?
Non mi sento certo migliore di chi vede ancora nel Pd una speranza. Ognuno farà la sua strada. Io sto con le affollate solitudini del movimento, senza parrocchie.
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