Domani si va in Piazza, saremo in migliaia e ancora migliaia contro le discriminazioni razziali, sessiste, omofobe, culturali, per i diritti umani, per i diritti civili.
La nuova estrema destra in un anno di governo ne ha combinate di tutti i colori, ha ammorbato l’aria di rancore, egoismo, fascismo spicciolo e di questo la sinistra tutta è consapevole.
Pletora di chiacchieroni da bar – birreria diventati killer da tastiera computerizzata, curve calcistiche inebriate di misticismo nazional – socialista, qualunquisti e demagoghi di ogni specie hanno formato in tutta Europa e in Italia un esercito di reazionari come non si vedeva dalla fine della seconda guerra mondiale.
La manifestazione di domani dunque è importante, ma bisogna essere anche sinceri con se stessi.
Non è l’apogeo di una mobilitazione sentita dalla grandi masse, come si diceva una volta: per ora il consenso al grande demagogo del nulla è ancora alto.
Le grandi masse, anche con la tessera della Cgil in tasca, votano per la lega di Salvini che sui migranti è stata ed è quello che sappiamo, i cinque stelle hanno chiuso gli occhi su un ministro dell’interno che è amico di Casa Pound e nemico dei centri sociali.
I tempi di Almirante sembrano quelli dei galantuomini della politica della prima repubblica: altro che Tav, reddito di cittadinanza, quota cento tutte cose importanti, ma non fondamentali come il senso della civiltà.
L’aver preso il largo verso il ducismo da parte del leader leghista, infatti, è frutto soprattutto del Mein Kampf contro i migranti. Per non farsi mancare nulla l’universo italiota anticomunista non vede l’ora di sbarazzarsi di chi, nei cinque stelle, ha qualche dubbio sul patos democratico del nuovo governo.
Inutile tirare in ballo ancora la crisi della sinistra, come alibi per il successo della destra estrema.
Se l’Italia ha buttato via un anno ad inseguire l’idiozia della xenofobia è perchè chi ha governato ha messo in primo piano la questione sicurezza con il consenso di una parte cospicua della popolazione, ( ci saranno la legittima difesa e le case chiuse?)
Partire da questa amara considerazione significa, secondo me, che per abbattere i muri di intolleranza bisogna negare qualsiasi legittimità ad un governo con gente della fattura di Salvini e compagnia cantante.
Nulla è più come prima dal 4 marzo scorso proprio sotto l’aspetto culturale; se i migranti sono considerati pacchi postali da rimandare al mittente libico, se lo sfruttamento dei giovani proletari ha raggiunto livelli di emergenza,se la crisi economica non lascia intravvedere orizzonti di gloria, people, va bene, ma la scelta di classe va ancora meglio.
La ricomposizione di una scelta di classe netta ma non ottusa, radicale, ma anche pronta all’ampio schieramento antifascista, è quello che cerca la sinistra in tutta Europa per contrastare il vento della discriminazione di cui oggi è la giornata celebrativa.
In altre parole, si può discutere su tutto, ma non sulle discriminazioni di stampo fascista.
Muro contro muro?
SI‘
PEOPLE, 2 marzo ore 14,00, Milano – Palestro
https://wordpress.com/post/pierluigiraccagni.wordpress.com/19949
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