Negli anni settanta fu famosa  l’affermazione da sinistra: Moriremo democristiani.

L’interclassismo della Dc, che metteva insieme assistenzialismo, sinistra cattolica sindacale, parti dello stato collusi con la mafia sembrava un modus vivendi eterno, e fu un capolavoro politico che con il compromesso storico  delle sinistre portò l’italia fra le prime potenze industriali del mondo

Con la caduta del Muro di Berlino il compromesso storico del Pci con la Dc venne meno, con Berlusconi la Lega al nord e An al sud sembravano perfetti per governare l’anarchia dei potentati pubblici e privati .

Anche in quegli anni 1994 – 2008 il berlusconismo moderato, ma decisamente anticomunista ( strumentale, il Pci non c’era più,) ottenne l’osanna degli italiani.

Ora con il governo – giallo verde, ” fasciato” e messo insieme dal caso Diciotti il nuovo regime di moda interclassista che mette insieme da casa Pound ( la sede secondo ministero del Tesoro non si può sgombrare perchè lo stabile non è a rischio?!), agli imprenditori del Nord pro Tav, dai fruitori potenziali del reddito di cittadinanza alle partite Iva,dagli ecologisti cinque stelle ( pochini),ai “non razzisti, ma siamo fascisti”,sembra aver ricompattato un  blocco sociale che deve solo essere manovrato a dovere dalla potenza dei social dei vecchi media come la TV.

Dopodomani si voterà per la Regione Sardegna, E i giochi sembrano fatti.Così come quando si voterà per la Basilicata il 24 marzo.

Quando l’altro ieri ho scritto, guardando nella palla di vetro del futuribile a breve termine, che in Italia ci può benissimo essere, in modo permanente, una destra che va da Berlusconi, passa dalla Meloni, s’infila nei cinque stelle, combacia con la Lega fino a casa Pound ,non intendevo scherzare.

Nei fatti è già così.

Ricordo sempre, in tutta umiltà che, per chi ha sfogliato qualche libro di storia, a Berlino nel 1928 si diceva che c’erano più comunisti che a Mosca, che prima della Marcia su Roma nel 1919 i socialisti di Turati e i popolari di Sturzo avevano milioni di voti, Mussolini 5.000 nella circoscrizione Milano – Pavia.

Sappiamo come è andata a finire, e naturalmente questa volta non può finire così.

Paradossale, ma solo una crisi economica potrà mettere in discussione il contratto di governo nelle sue fondamenta. Non è tanto peggio tanto meglio, ma quando c’è da rimetterci tutti quelli saliti sulla diligenza ti dicono ciao.

Il ” Celeste Formigoni” padre padrone di una regione – stato come la Lombardia, fra le più ricche d’Europa, non ha varcato i cancelli del carcere di Bollate?

E noi che facciamo? Prima di rifondare il mondo dovremo perlomeno non collaborare a quello attuale.

Tienti pronto per l’uscita del nuovo volume, intanto finanzia il vecchio con amazon kindle a 4,99 ( la libertà costa….)

 

 

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