Non era osceno Ultimo Tango a Parigi, eppure fu bruciato al rogo dal perbenismo borghese, da una mentalità reazionaria che mise Bernardo Bertolucci fra Giordano Bruno e il mostro della porta accanto.
Così come davanti all’osceno delle guerre, delle prepotenze, delle spregevoli conquiste della disumana convivenza, cioè della vera depravazione dell’anima,la variante delittuosa di un’opera d’arte, secondo il buon senso comune del pudore, crea le condizioni patetiche del ridicolo, e non del tragico.
La prendo da lontano,ma arrivo subito a Bruxelles, dove è scoppiata una finta o relativa pace fra la commissione europea e il governo penta leghista.
L’oscenità sta nel fatto che la voglia di dialogo sia tornata nella civile Europa non sui temi che riguardano da vicino il nostro dramma di vivere fra gli altri ( migranti, povertà,diritti dei più deboli, uguaglianza nelle opportunità), ma nei decimali che sappiano essere di conforto per investitori, banche, multinazionali ecc.
In questo caso il rogo sarebbe da appiccare al cialtronismo dei burocrati di turno della commissione e ai governanti di turno dell’Italia.
Che per quanto mi riguarda sono la stessa cosa:sono sostanzialmente d’accordo che lo sfruttamento è il motore del progresso e della libertà.
I migranti sono un peso, la povertà anche,la corruzione pure: queste non sono battaglie sacre da combattere sempre e ovunque, ma emergenze date dal prodotto interno lordo e dalle regole comuni.
La banda che suona la musica del populismo fascista e xenofobo non è quella del sax di Gato Barbieri in Ultimo Tango, è quella che colpisce i poveri fra i poveri ( meno soldi all’accoglienza, un decreto sicurezza che fa di ogni erba un fascio,una incoerenza che suona sempre come sopraffazione, come quella dei lavoratori in nero del padre del ministro del lavoro).
Questi, con la scusa degli errori capitali del renzismo liberale, sono dei veri anticomunisti della prima ora, sono dei pacchiani imitatori del peronismo di destra.
Il raglio d’asino, spacciato per ruggito del leone, del Che Guevara dei villaggi turistici, il nostro Diba, è il segno della nullità di questi personaggi, vera oscenità tra le altre della polis italiana.
amazon kindle, IBS cartaceo, mondadori store…

Rispondi