Che sia stata una cena delle beffe quella fra il presidente della commissione europea Jean Claude Juncker e il primo ministro italiano Giuseppe Conte lo si sapeva.

Bruxells e Roma si sono riavvicinate: una trattativa fino alle prossime elezioni europee fra Italia e resto d’Europa congelerebbe lo spread e la paura sul futuro degli italiani.

Così Salvini, ministro della propaganda dell ‘Italia ùber alles, vero Goebbels alla polenta e funghi,ha candidamente dichiarato che insomma non bisogna attaccarsi ai decimali, il 2, 4 può essere rivisto ( aveva appena dichiarato che il 2, 4 era il Piave mormorò non passa lo straniero).

L’uscita formale del Gran Bretagna dall’Europa, intanto, sposterà l’attenzione dei mercati magari sulla sterlina, mors tua vita mea.

Ma il vero motivo della fermata italiota contro l’Europa è che dal primo dicembre saranno pagate le tredicesime di pensionati e dipendenti pubblici.

Se l’incertezza continua la voce di popolo che al governo dà il consenso, ma non i risparmi, potrebbe optare per una frenata dei consumi in vista di tempi magri, per cui senza consumi più crisi per chi lavora, per chi intraprende e per lo stato che incassa l’Iva.

Per ora, comunque l’unica certezza nel teatro della inquietudine permanente è che i migranti arrivano meno, punto e basta.

Tutto il resto è in alto mare, la “ONG dei danè”, la Banca centrale Europea dal 1 gennaio staccherà la spina.

Se a gennaio, dopo la Befana, si aprirà un contenzioso duro con l’Europa il governo potrebbe entrare in crisi. Ma questo non lo vuole nessuno, manco l’opposizione che ha poco o nulla da dire.

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