Adesso che il 60% degli italiani è favorevole ai penta – leghisti, ora che anche a Bolzano la Lega è al primo posto viene spontaneo chiedersi: ma la sinistra dov’è?
Mentre il Pd riparte dalla Leopolda ( il soviet della sinistra perbenista e un po’ fru fru), mentre Leu e Potere la popolo tentano di uscire dal ghetto del minoritarismo parlamentare, nel pianeta Italia l’opposizione è portata avanti dai soliti noti.
E i soliti noti non sono quelli della nostalgia degli anni settanta o della Rivoluzione di ottobre.
Ci sono migliaia di gruppi, comitati, centri sociali associazioni del volontariato, blog, associazioni di donne, che si battono tutti i giorni contro il neo capitalismo a trazione reazionaria e para – fascista.
Se è vero che il giro è sempre quello, ( una grande famiglia un po’ litigiosa che in vari modi nega che il neo capitalismo sia il migliore dei sistemi possibili), è anche vero che senza la mobilitazione di Anpi, sindacati di base, centri sociali, volontariato catto – comunista,donne in prima linea, le piazze a sinistra sarebbero vuote.
Se ne sono accorti persino Scalfari e il gruppo Espresso che caldeggiano un’apertura del PD alla società civile.
Solo che l’apertura scalfariana, senz’altro democratica e positiva, richiama sempre un Cln, un estrema ratio contro la deriva fascista che in Europa porterebbe ad un’ alleanza da Macron a Tsipras.
Tutto fatto?
Manco per sogno perchè immediatamente si formerebbe a sinistra un neo raggruppamento da Varoufakis agli antagonisti più duri che perderebbe a destra il raggruppamento Macron – Tsipras e a sinistra gli anarchici.
E quindi si ricomincerebbe da capo.
Come ho già scritto varie volte dare a tutti un voto sarebbe la cosa migliore, se non si può fare, non rimane che creare diffusione di resistenza sui territori .
La strategia di arrivare a quota tre o quattro per cento per dire ci siamo conta poco. Se ci sei veramente nella società civile e sulle piazze i voti arriveranno. E saranno sinceri.
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