Pestato come un animale.

Torturato nel fisico e nella mente come fanno le famigerate milizie libiche, e i delinquenti in divisa di tutto il mondo.

Quello che tutti sapevano, ( tranne il clericale reazionario Giovanardi che definì Stefano Cucchi un ” povero drogato”), e tranne la destra estrema della Meloni e dei vari Larussa che difendono sempre a prescindere le forze del “disordine morale”, anche quando ammazzano e stuprano ( vedi Firenze), è venuto alla luce all’ennesimo processo tenutosi a Roma, grazie al coraggio di un altro carabiniere che ha descritto cosa è successo la sera del 22 ottobre del 2009.

Tralasciamo i particolari, visibili nel film di Alessandro Cremonini presentato a Venezia e subito diventato documento contro l’omertà di stato.

La sorella di Stefano, Ilaria che in questi anni si è battuta contro tutti e tutto, si aspetta le scuse di Salvini che in  illo tempore disse che le faceva schifo quella donna che diffamava le forze dell’ordine.

Salvini, Giovanardi,le bande di delinquenti della carta stampata che in questi anni hanno seminato odio contro il “drogato” e applaudito ai nostri ragazzi dovrebbero essere condannati a risarcire la famiglia vendendo pure la casa di appartenenza.

Non accadrà. Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato di Cucchi, di Aldrovandi, dei poveri disgraziati malati pestati a sangue perchè davano in escandescenze etc.

Drogati, pazzi, negri, puttane,sono tutta gente da menare, feccia che contrasta con la buona e cattolica Italia che ha coperto le stragi di stato e di mafia per cinquant’anni.

Gli individui di tale schifezza sono sempre gli stessi, fanno parte di quello stato poco democratico, molto reazionario, incline allo stragismo che nulla a che fare con le istituzioni e gli uomini delle istituzioni che si battono per la democrazia compiuta.

Più che sbirri cattivi sono fascisti nell’anima nera della propria nullità.

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