si fa un gran parlare di fascismo della sua anacronistica accezione nella politica del XXI secolo. Ma la pancia fascista italiana ed europea, quella pancia fascista di grossi e piccoli caporali non è mai morta. E viene fuori ad ogni crisi capitalistica. Chi fa finta di niente non è altro che un squallido collaborazionista.

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brano tratto da Pierluigi Raccagni 1939 -1945 Il racconto della guerra giusta

 

IL CAPORALE INVENTORE DEL FASCISMO

Benito Mussolini, ex socialista rivoluzionario, condusse l’Italia verso la dittatura del regime fascista con la marcia su Roma del 28 ottobre del 1922.

“Mussolini… privo di principi amava i tagli netti resi possibili dal braccio forte dell’illegalità….

Gli uomini politici stranieri cominciavano ad esternare rispetto per Mussolini come statista di una certa importanza, cercavano perciò di chiudere un occhio su certi aspetti del fascismo come l’assassinio del leader socialista Giacomo Matteotti ( all’assassinio del quale i discorsi di Mussolini certamente contribuirono, anche se forse egli non diede un ordine preciso in tal senso) e la soppressione in nome dell’efficienza e dell’ordine delle libertà personali e civili; di tali aspetti essi constatavano il miglioramento nei servizi pubblici, ma ignoravano il deterioramento dei costumi e della morale. All’avvento di Hitler, Mussolini aveva già un decennio di esperienza nella tecnica della brutalità e nei frutti che essa dava; aveva acquisito sicurezza in patria e rispetto da parte dei governi stranieri.

Peter Calvocoressi, Guy Wint: Storia della seconda guerra mondiale, Milano,1990, pag. 167

 

 

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