Massimo Cacciari ha ricordato che la filosofia non fa sconti.

Con il linguaggio logico dell’ontologia greca ha menzionato che chi oggi non si indigna è un pezzo di emme.

Ha certamente ragione.

Il blocco dei profughi sulla nave Diciotto della Guardia Costiera, con tutte le violazioni di legge del caso ( sequestro di persona in primis) è il segno che un’Italia eversiva, profondamente di destra, geneticamente modificata dall’egoismo europeista (una cosa che non dovevamo copiare dai nordisti irreprensibili che vanno da Chiasso e Visegrad), è un dato di fatto.

Ma l’indignazione non basta più.Ora è il tempo secondo me della prassi politico -umanitaria senza se e senza ma.

Personaggi come Conte,Salvini, Toninelli, Di Maio, veleggiano con il vento in poppa sulle macerie della sinistra fru – fru e radicale che insieme non contano nulla.

Ma non siamo in una dittatura, c’è spazio per una contrapposizione intelligente che non sia solo espressione della Confindustria e del Vaticano.

I migranti vanno salvati e tutelati, i politici, i professori, la classe dirigente si occupi delle leggi che consentono il vivere civile.

Le lunghe marce cominciano dai piccoli passi, l’importante è che l’indignazione non diventi l’ennesimo muro del piano del fallimento storico della democrazia e del socialismo.

Per ora meno male che Mattarella c’è.

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