ILCAPRO ESPIATORIO DELLA FRUSTRAZIONE E DEL FALLIMENTO UMANO HA SEMPRE TROVATO IL PARADISO NELLO STERMINIO DEL DIVERSO
Tratto da PIERLUIGI RACCAGNI
IL RACCONTO DELLA GUERRA GIUSTA, QUANDO L’ANTIFASCISMO SALVO’ LA CIVILTA’ – LA SVASTICA SULL’Europa volume I
8.LA NOTTE DELLA MATTANZA
Il 7 novembre 1938 un ebreo – tedesco diciassettenne di nome Herschel Grynszpan, ferì mortalmente a Parigi il terzo segretario dell’ambasciata tedesca in Francia.
L’ironia della sorte è che il terzo segretario venne scambiato dal giovane per l’ambasciatore Johannes Von Welczeck.
Rath, in compenso, questo il nome del terzo segretario, era spiato dalla Gestapo, come antinazista.
Due giorni dopo, Hitler e Göring celebravano l’anniversario del putsch della birreria.
Era l’occasione giusta per una “spontanea reazione del popolo tedesco” contro la violenza dei giudei.
La costernazione di Göring fu autentica: l’amico di Hitler, amava le cose belle e disse ad Heydrich che “invece di distruggere tante cose belle, avrei preferito che uccideste duecento ebrei”.
La notte dell’odio nazista provocò la distruzione di 815 botteghe, l’incendio di 171 abitazioni, l’arresto di 20.000 ebrei e l’uccisione di trentasei.
La Kristallnacht fu un evento di straordinaria rilevanza perché non solo fu un’aggressione su scala nazionale contro gli ebrei, ma fu chiarito che gli ebrei, tutti gli ebrei censiti in Europa, ma forse nel mondo, secondo i piani di onnipotenza del nazismo, sarebbero stati eliminati con il dovuto spargimento di sangue.
Inutile far finta che ciò non influì sulla seconda guerra mondiale:
“Poi i soldati del cordone ordinarono agli ebrei di alzarsi…la folla seguiva gli ebrei …….
…tutti si dirigevano verso quello che veniva chiamato … il cimitero dei cavalli, lì era già stata scavata una trincea……
…Certo non partecipavo alle esecuzioni, non comandavo i plotoni, ma questo non faceva una gran differenza….
Fin dall’infanzia mi ossessionava la passione per l’assoluto e per il superamento dei limiti, ora quella passione mi aveva portato sull’orlo delle fosse comuni…
E se poi la radicalità era quella dell’abisso, e se l’assoluto si rivelava il male assoluto, bisognava comunque, di questo almeno ero intimamente persuaso, seguirli fino in fondo, a occhi ben aperti.
E un editoriale del foglio ufficiale delle SS “das Schwarze Korps” così recitava:
“Gli ebrei devono essere cacciati dai nostri quartieri residenziali e segregati in luoghi dove vivranno soltanto loro, con il minimo contatto possibile con i tedeschi…Lasciati a loro stessi quei parassiti si ridurranno in miseria….
L’editoriale così proseguiva:
“Nessuno si illuda tuttavia, che rimarremo imbelli, limitandoci a guardare. Il popolo tedesco non ha nessuna intenzione di tollerare la presenza nel proprio paese di centinaia di migliaia di delinquenti, che non solo si assicurano di che vivere con il delitto, ma pretendono anche di farsi vendetta.
Centinaia di migliaia di ebrei impoveriti diventerebbero un fertile terreno per il bolscevismo e per tutta la critica subumana dei criminali politici.
In una situazione siffatta ci troveremmo di fronte alla dura necessità di sterminare la malavita ebraica allo stesso modo in cui, governati come siamo dalla legge e dall’ordine, siamo abituati a sterminare ogni tipo di criminale; col ferro e col fuoco.
L’esito sarebbe l’effettiva e definitiva scomparsa del giudaismo in Germania, il suo annientamento totale,
Cfr.Daniel J. Goldhagen, I volenterosi carnefici di Hitler, Milano 1997 pag.153
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