Qui di seguito l’appuntamento con la storia . Brano tratto da
PIERLUIGI RACCAGNI 1939 – 1945. Il racconto della guerra giusta, quando l’antifascismo salvò la civiltà dal male Assoluto,
La svastica sull’Europa vol I.
La sua originaria grandezza ( di Hitler) non si può comunque discutere: seppe trasformare magicamente il senso di una sconfitta.
Perché il senso di frustrazione di Hitler poi, divenne un senso generale di scoramento quando vennero pubblicate le clausole di Versailles.
L’aspettativa di salvezza del popolo divenne isteria collettiva, le rovine e le macerie di quegli anni terribili che vogliamo raccontare trovarono i loro moventi anche in quelle solitudini di odio, rancore,vendetta contro tutto quello che non era stato tedesco, almeno per una volta.
Il Piccolo Caporale, come vedremo, elaborò una Weltanschaung che catturò la pancia o forse anche il cuore dei tedeschi.
La concezione hitleriana del mondo si basava sui seguenti punti:
1. Il principio della “ lotta eterna” derivante dalle teorie del darvinismo sociale: la lotta del forte con il debole e la selezione naturale che ne è il risultato sono a fondamento dell’esistenza umana.
2.In prima posizione, al centro di ogni sentimento la razza o il popolo di appartenenza sono entità sacre, metafisiche.
Da questo punto di vista si spiega perché il nazional – socialismo potesse trarre in inganno tanti anticapitalisti di sinistra che detestando i borghesi in fondo consideravano i fascisti degli eretici del socialismo.
3.Non c’è umanità, non c’è individuo per il nazismo, il socialismo significa unicamente spietata difesa degli interessi del popolo, del Volk, soprattutto da quelle nazioni o razze considerate inferiori.
4.Il principio della personalità, poi, è l’atto finale del Male Assoluto.
La storia è frutto dell’azione di personalità eccezionali, dotate di un genio eccezionale, che sanno plasmare folle inebetite o stupidite dalle frivolezze della vita.
La lotta eterna del genio per un mondo a sua immagine e somiglianza conduce alla guerra, padre di tutte le cose, in senso eracliteo ( con una distorsione della filosofia di Eraclito o della dialettica di Hegel abominevoli).
5.Lo spazio vitale a Est voleva dire non di conquistare un popolo, disse Hitler, ma di conquistare uno spazio adatto all’affermazione del popolo tedesco e al suo affrancamento dalla fame.
Non erano queste, comunque, le conquiste strategiche.
Niente era definitivo per Hitler, perché tutto è sempre in perenne conflitto e movimento: era questa in sostanza la sua forza e insieme la sua debolezza….
Niente di simile ad oggi. Ma la forma dell’odio, la forma del respingimento, la forma del socialismo nazionalista, ricorda qualcosa a noi troppo vicino.
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