Il 12 aprile del 1961 quando Yuri Gagarin, primo cosmonauta della storia dell’Uomo, vide la terra da ” lassù” sottolineò che il globo geo – fisico, quello originario, quello creato da Dio o dall’evoluzione dell’atomo non era lo stesso degli uomini.

Senza frontiere e senza confini,disse.

La constatazione del compagno Yuri, in piena guerra fredda,quando fili spinati e muri  dividevano capitalismo e socialismo reale, era un augurio indiretto di pace edi armonia.

Significa una terra libera, sacra,dove il convenzionalismo sovranista, o meglio il nazionalismo social – fascista che crea clandestini per motivi meramente economici non esiste.

Il  potere di cacciare gli uomini dalla terra degli dei,dalla terra dei padri non  è dunque  colpa della natura matrigna.

E’ l’uomo che  si dimostra malvagio e stupido, quando distrugge i principi della libertà e dell’emancipazione.

E a vari livelli gli egoisti stupidi del genere umano oggi in Europa fanno a gara di crudeltà e arroganza: il trionfo dei Salvini e camerati ha portato in Europa il vento di una mutazione antropologica che passerà alla storia della mediocrità e dello squallore umano.

Macron,il neo colonialista di Ventimiglia e Bardonecchia, la Merkel, minacciata dai neo nazisti di Alternativa per la Germania,  Orban, Salvini Visegrad dall’altra, senza contare il  Trump da KKK , si cimentano per dividere il genere umano, fanno la corsa per sottolineare che i confini delle patria sono sacri, come fossero  Leggi impresse sulle tavole sacre e non la festa del marciume morale.( Toninelli che fa il duro contro le ong è patetico di suo).

Si dirà che un mondo senza confini e barriere è come quello “dell’Isola che non c’è” con tutta la retorica che ne consegue.

Ma non è così.

La porcilaia europea di questi giorni che in Italia esalta la propria ignoranza contro la cultura, che manifesta la propria disponibilità verso una pace terrificante fatta di intimidazione verso chi ha poco o nulla non è solo il fallimento dell’Europa civilizzata uscita dal secondo conflitto mondiale.

E’ il trionfo stesso del pensiero dominante razzista che guarda ai propri escrementi come la produzione della propria forza.

Si perimetra il campo ( confini) della  animalità autoctona, si costruisce il vero muro della vergogna: quello dell’indifferenza, della repressione, della beatitudine della propria insipienza in nome del tutto il potere ad un popolo che abbia  le viscere alla destra estrema.

Se questo è il prezzo da pagare per stare con le masse, per rientrare nei territori, per sentirsi comunità è meglio, credo, dal punto di vista esistenziale praticare forme di tolleranza umanitaria e nel contempo intolleranza verso quel proletariato divenuto plebe.(il vero proletariato, autocosciente e sincero non ha bisogni di capri espiatori)

Continuare a dire che la sinistra ha sbagliato ,( adesso lo fa anche Bersani), non serve a nulla, tutti ormai lo sanno, pure loro che lo dicono perchè si guardano allo specchio alla mattina forse sputandosi in faccia.

Pensare di ricostruire una sinistra dignitosa sperando di raggiungere almeno il 4% alle prossime elezioni europee è il sogno del socialismo dal volto furbesco, più degno di allearsi con Salvini e Di Maio che con la lotta di classe degli sfruttati.

Nelle democrazie reazionarie, nei porcili dove i maiali arrivisti si rotolano nel propria cacca, c’è posto per tutti.