La distruzione dei diversi, come felice normalità del nuovo fascismo, è in cammino.

Intanto , però,Salvini e Di Maio, proconsoli del governo del cambiamento, continuano la loro campagna elettorale in vista delle consultazioni amministrative del 10 giugno, quando 7 milioni di italiani si recheranno alle urne per rendere onore ai nuovi padroni dell’Italia.

Matteo Salvini, grasso come Goering, in Sicilia si è scatenato contro gli sbarchi che provengono soprattutto dalla Tunisia.

I 47 migranti morti in mare ieri hanno fornito la misura delle scemenze delittuose del grasso e arrogante federale del social – fascismo ( amico di Putin, amico di Berlusconi, amico della Cia amico di Kim) nemico di neri, zingari, gay, centri sociali, ong e tutto, secondo lui, il ciarpame dei sotto uomini buonisti.

Ha ragione Liliana Segre, non ci saranno più gli stermini del secolo scorso degli anni trenta e quaranta ( anche se in Jugolsavia la questione etnica ha procurato 100.000 morti), ma l’odio che ha diffuso questo signore è degno di una rivolta civile.

DI Maio, invece, fa lo sceriffo buono con il suo trasformismo cialtrone, omertoso verso gli sbarchi,ridicolo nel dire che se non ci fossero i 5 stelle sarebbe Alba dorata forever.

Il supporto ” di sinistra a Salvini è tipico di chi, non avendo un’ideale, saccheggia alla rinfusa le idee altrui, per poi trasformarle in marketing elettorale.

Brama di potere, arroganza,presunzione nell’impostare programmi di governo inattuabili, tutto perchè il vento in poppa del qualunquismo si è trasformato in social – fascismo.

Se sto estremizzando la colpa non è mia, sono consapevole che la repressione si abbatterà sui più deboli, lasciando intatto il rapporto fra mafia finanziaria, interessi di oligarchie alla Orban e Putin e anti europeismo da piazzisti.

I reazionari, i fascisti all’inizio si mascherano sempre da amici del popolo.