Matteo Salvini ha trovato i suoi padrini.

Tutta la reazione internazionale, con punte xenofobe e razziste, plaude al nascente governo Penta – Leghista.

Steve Bannon, ideologo di Trump,ex giornalista e produttore cinematografico, Marie Le Pen,  Nigel Farage, capo partito populista inglese, l’ungherese Orban, lo stesso Vladimir Putin non vedono l’ora che l’Italia diventi l’anti-sistema dell’Europa: in ballo ci sono nuovi mercati, ma soprattutto la guerra all’egemonia tedesca sull’euro.

Ora al di là del fatto che la Germania  della Merkel ha strozzato le economie più deboli con una politica di austerità a proprio vantaggio ( Grecia docet), si può capire che la rivoluzione in atto anche in Italia non è altro che un conflitto fra nuove classi dirigenti, una populista e l’altra liberale.

Il popolo naturalmente, soprattutto in Italia, grida vendetta contro le elite che lo hanno portato all’impoverimento, sperando che le nuove elite distribuiscano spesa pubblica per occupazione, reddito dei meno abbienti, età pensionabile.

Per quello che, come scritto più volte, il vento che si respira, nonostante le no Tav, le no Trivelle, e le altre tesi movimentiste del programma di governo, si sintetizza in un blocco sociale distruttivo e rabbioso, come quello nazional – socialista degli anni venti. che aveva in seno elementi condivisi anche dai comunisti tedeschi.

E’ anche scontato che il parlamento venga esautorato nella definizione di una presidenza del consiglio che deve fare quello che il binomio Di Maio – Salvini decide.

Una piccola Weimar, dunque, per una rivoluzione anti sistema che sa di sistema già visto: nazionalismo, razzismo ( contro i migranti), sicurezza,( la vendita di armi),, qualche beneficio a breve che lisci il popolo pronto alla  sollevazione, via web, contro i poteri forti ( che poi sono i nuovi poteri partoriti dai vecchi).

E’ un gioco che avviene da almeno un secolo e che è stato il pane quotidiano della finta rivoluzione fascista e nazionalsocialista.

Prima gli italiani, prima i russi, prima gli americani, prima i tedeschi, prima i francesi,una volta sarebbe stata guerra.

Oggi grazie a Dio la guerra non può essere la prosecuzione della politica con altri mezzi in Europa.

Lo è però nelle aree dove materie prime e risorse umane ( i profughi e i moderni schiavi) sono lì a portata di mano per essere comprati su un mercato che promette un pezzo di pane.

Niente paura per gli uomini bianchi e per le culture social – fasciste, pagheranno caro e pagheranno tutto i nuovi” ebrei”.Si chiamino africani, migranti, siriani, curdi,palestinesi etc.

Cosa manca? La sinistra, il proletariato cosciente, la linfa del progresso dei diritti umani.

Ma questo è un altro discorso.