Il un uomo per tutte le stagioni, Giuseppe Conte, a fare da fattorino- presidente del Consiglio,  fra  Casaleggio Associati,  fascio -leghisti e il presidente Mattarella, come si conviene a chi ha preso il governo del paese chiavi in mano.

Adesso viene il bello, anche se si comincia  a dire che non c’è la bacchetta magica per mettere a posto una situazione dove, ad esempio, l’industria italiana ha perso il 30% della forza lavoro rispetto a quella tedesca.

Chi si stracciava le vesti per il colpo di mano di Renzi alla Costituzione del 4 dicembre del 2016, oggi tace silente perchè spera che dalla confusione possa nascere un posto al tavolino del potere. ( Leu?)

Stasera Mattarella valuterà la compatibilità dei ministri con la situazione europea e internazionale, ma soprattutto valuterà se ci sono le opportunità di reperire i 120 miliardi  per coprire flat tax, reddito di cittadinanza, Legge Fornero, espulsione dei clandestini etc.

La figlia di Borsellino è andata in carcere a chiedere ai mafiosi che ci dicano la verità sulla morte del padre e di Falcone di cui ricorre l’anniversario della strage di Capaci il 23 maggio.

Allora non c’era il problema del terrorismo fondamentalista e dell’immigrazione. Eppure a Capaci e in via D’Amelio le bombe made in Italy ricordavano le bombe libanesi, quelle del narcotraffico colombiano e messicano.

Il punto primo di un programma rivoluzionario, anche  nazional – populista, dovrebbe essere la lotta alla mafia ad esempio, non il condono fiscale. Ma lasciamo perdere.

Le buone cose che ci sono nel programma siano le benvenute, certo che per le future generazioni gli ideali di pace e fratellanza sono legati a quanto terrà la cassa depositi e prestiti.

Una cosa è certa: i diritti civili, le aperture democratiche ai nuovi mondi, il problema dei profughi nel programma hanno lasciato il posto ai diritti sociali, alla riforma Fornero, e ad altre cose che interessano il popolo santo, o bue, a seconda dei casi.

Si dice che è un governo ” senza qualità” riecheggiando Musil, quello che non torna è che il ministero degli interni a Salvini rischia di non essere super partes in partenza: duro con gli immigrati, benevolo verso le forme di fascismo e intolleranza.

Ma è troppo presto per tranciare giudizi.

La repubblica antifascista basata sulla Costituzione voluta da comunisti, socialisti e cattolici è andata a farsi benedire, resta quel che resta