Non sono una novità le ultime cifre dell’Istat sulla povertà italiana. Il paese del G8 e delle mille potenzialità intellettuali, manageriali, post moderne, le grandi eccellenze non possono cancellare una vergogna come quella della crescente povertà in tante aree dell’Italia.

Riportiamo la notizia non per una mozione degli affetti o per spirito caritatevole,ma per sottolineare ancora una volta che la governabilità del paese, in senso” democratico” non esiste.

Il principe Antonio de Curtis,in arte Totò,  nato nel quartiere Sanità di Napoli, figlio illegittimo, sosteneva che per tanti scugnizzi la vita era solo ” Guerra alla vita”, altro che arte di arrangiarsi all’ombra delle cartoline del Vesuvio.

Che la povertà sia aumenta non può essere solo un dato di fatto della globalizzazione e della crisi.

La povertà dei bimbi è aumentata perchè di fatto nelle aree abbandonate del  paese l’abbandono scolastico è da quarto mondo, la selezione scolastica ( vedi le panzane che scrivono Michele Serra ed Ernesto Galli della Loggia sulla scuola) colpisce come sempre i meno abbienti, la camorra o le mafie sono diventate la speranza di trovare occupazione per tanti bambini e giovani.

Se questo è un ritornello retorico per chi sa di economia politica, non lo è per chi dichiara guerra al proprio destino che poggia sul “domani è un altro giorno si vedrà”.

E per risolvere la questione non è che puoi prendertela con i bimbi degli immigrati irregolari, coi bimbi dei rom, coi bimbi dei carcerati, coi bimbi dei malati,coi bimbi che non sono inseriti nel” prima gli italiani tutto patria e famiglia”

Queste cifre dovrebbero sparire dai dibattiti del talk – show.

Dovrebbero vedere la mobilitazione quotidiana non solo dei volontariato, delle associazioni laiche e cattoliche degli uomini di buona volontà, ma soprattutto della classe dirigente mangiatrice di luoghi comuni del politicamente corretto, sempre con le lacrime agli occhi per la sorte degli ultimi che mai diventeranno penultimi.

Non mi aspetto nulla,  l’indigenza dei bambini è solo un marketing elettorale,  la lotta alla povertà una trovata canagliesca per saccheggiare denaro pubblico.

Basterebbe questo per un’insurrezione, anche se questo è ancora troppo poco.