Si aggira uno spettro per l’Europa ed è il leader massimo dei Cique stelle Gigi Di Maio.
Se riuscirà, in qualche modo, ( quasi impossibile), a contrattare un governicchio di breve durata con il Pd, per la prima volta nella storia d’Italia ci sarà al governo un partito insapore, incolore, inodore, che soddisfi tutti i palati der popolo.
Un pochino a destra sugli immigrati, sull’Europa, sull’antifascismo.
Un pochino a sinistra con reddito di cittadinanza e un aiuto alle famiglie più povere,
Un pochino al centro con efficienza nella pubblica amministrazione, un pochino alle istituzioni con lotta alla corruzione e alla mafia, un pochino ecologico con investimenti sul territorio compatibili con l’ecosistema, senza dimenticare la salute dei cittadini…..
Il programma, su cui stanno battagliando il Pd governista e i Cinque stelle è un insieme di cose di buon senso che sarebbe stato partorito da qualsiasi governo; l’importante, si dice, non è quello che c’è scritto, ma quello che si riuscirà a fare per il bene dell’Italia…
Così il marxismo della rivendicazione del proletariato alla giustizia sociale, il leninismo di una centralità del partito, ( la Casaleggio associati), e il maoismo di andare verso le masse,diventeranno programma di governo dove il Pd, erede della grande tradizione culturale del socialismo e cattolicesimo democratici,farà da garzone di bottega per il Pentastellato di sinistra del nuovo millennio.
Ora a sinistra il dibattito impazzisce attorno al quesito sommo dell’inizio secolo: meglio sposare tatticamente il Di Maio aperturista a sinistra, dopo che ha chiuso il confronto con la Lega, ( Martina e soci), oppure, come pensano i renziani, starsene fuori dal governo perchè c’è solo da perdere consenso e identità?.
La situazione dei conti, affidata al santo Mario Draghi, e le riforme da fare, quasi tutte, però, propendono per una soluzione di questo genere: tutti fanno finta di avercela messa tutta per governare, poi se non si governa meglio, se no cala il consenso.
La speranza è che un democristiano galantuomo come il presidente Mattarella tiri fuori qualcosa dal cilindro, un governo del presidente a tempo,per poi andare alle elezioni nel 2019 in contemporanea a alle europee. ( con nuova ennesima legge elettorale).
Di fatto governo e opposizione cambiano di giorno in giorno, la sinistra sedicente tale come Leu, ad esempio pensa che con l’appoggio dei cinque stelle sia possibile fare un nuovo schieramento di centrosinistra sperando che il Pd si sfasci del tutto.
Come si vede il tutto scorre della vita, il famoso panta rei greco, si è appropriato della politica del “” domani è un altro giorno si vedrà”.
Quel che conta è che non siamo al 25 luglio e all’8 settembre del 1943, cambiare in corso d’opera è saper leggere la situazione politica e sociale: c’è chi può e chi non può.
Solo il dio sa qual è la cosa migliore.
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