Ormai il 25 aprile soffre di diversa solitudine identitaria, come si dice oggi.
Non solo la destra normale, abbastanza illiberale,ha sempre schifato la festa dei “comunisti” e non degli italiani, ma il vento xenofobo e razzista che tira in Europa fa oscillare il giorno della Liberazione fra retorica di sinistra e revanscismo di destra.
La giornata di oggi si presenta da anni come un contenitore che conferisce visibilità alle più disparate e disperate posizioni politiche.
Del significato originario del 25 aprile, giorno di insurrezione contro il Male Assoluto, giorno della fine di un guerra tragica per l”Italia non c’è traccia, se non nella memoria dell’Anpi, dei comitati antifascisti, dei centri sociali antagonisti, dei tanti sinceri antifascisti sparsi per il Paese.
La Lega non aderirà perchè è anacronistica la divisione fra fascisti e antifascisti, i fascisti di ritorno ricorderanno che anche le Brigate Nere avevano una mamma, e i nazisti che le SS avevano figli e nipoti.
Si conteranno le malefatte delle formazioni partigiane da parte di oppositori della giornata della Liberazione, che vedono nella cacciata dei tedeschi e dei fascisti solo la vittoria degli Alleati.
Poi,il 26 aprile, domani, i valori sacri dell’insurrezione contro i disvalori del Male assoluto lasceranno il posto alla realtà degli sbarchi dei migranti, al disprezzo verso chi non è omologato.
Patria, famiglia, lavoro, triade di tante guerre imperialiste di contro all’esasperante, secondo LORO, spirito libertario di una sinistra di minoranza, è un concetto molto comune nell’Italia di Salvini.
Casa Pound, Forza Nuova, Lealtà e Azione etc, sindaci leghisti, qualche 5 stelle destroide fanno già a gara a delegittimare una giornata di lotta insurrezionale, conclusione di una guerra civile terribile ma necessaria, che non è mai finita perchè il fascismo è una componente strutturale della pancia reazionaria dell’Italia anticomunista.
La speranza che la Brigata ebraica, dove ci sarà e sfilerà, non venga presa a sputazzi da gruppi di palestinesi inferociti con la politica dell’Imperialismo sionista, è sentimento umano di solidarietà.
Ho parlato di retorica anche della sinistra perchè schierarsi tutti sotto le bandiere dell’antifascismo oggi, avallando nei fatti di domani lo sfruttamento del prossimo, non era nei valori della Resistenza.
Tra sinistra e destra non ci può essere nessun negozio che scambi fascismo con antifascismo.
La domanda è questa : oggi è la festa dei vinti contro i vincitori, oppure la festa dei vincitori contro i vinti?
E oggi chi sono i vinti? ( i partigiani?) e chi i vincitori ?( gli anticomunisti e gli antidemocratici?).
Buon 25 aprile a tutti gli antifascisti di nome e di fatto.
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