I politici sono lontani dalla realtà.

Sono zeppi di privilegi.

Sono una Casta fra le meglio pagate d’Europa.

E’ da dieci anni che suona così la campana a morto della democrazia rappresentativa,

Adesso che l’anti-politica dei Cinque stelle è entrata a Palazzo le istituzioni sono diventate sacre, al punto che i nuovi protagonisti della polis si ergono a custodi etici del palazzo che volevano aprire come una scatoletta ( di tonno?)

E’ una giravolta incredibile, degna di un film comico da commedia all’italiana.

La consultazione della base, per i Cinquestelle si ferma a Facebook e alle piattaforme digitali.

Ne vien fuori “una voce de popolo voce de dio” che è la rappresentazione macabra del giustizialismo più becero, delle dicerie più qualunquiste, dei fideismi più ottusi  e delle facilonerie più grottesche.

Fino a ieri.

Se tutto ciò  venisse da un’ondata di scioperi, di lotte, di blocchi stradali, di tensioni emotive, tipiche della ribellione, sarebbe nientemeno che l’istituzionalizzazione di un processo storico.

Ma è sorprendente che la richiesta di andare in qualche modo a Palazzo provenga da una depressione della rappresentanza, cioè dal contrario di una missione che dia voce a chi non ce l’ha.

Il meccanismo coinvolge tutti senza distinzione di sesso, etnia e religione.  Potere al Popolo , ad esempio, unica formazione di chi ha una storia di contrapposizione, si pone già l’obiettivo delle elezioni europee del 2019, con la finalità di costruire a tutti i costi un partito della sinistra, pena la decadenza stessa del concetto di sinistra.

Chi non ci sta è un disfattista, un parolaio, un capitolazionista, ( termine da terza internazionale).

Insomma l’assistenzialismo delle istituzioni, il saper dove andare a fare politica sembra non aver altro luogo che uno: quel Palazzo che si schifa, che è stato l’origine della diffidenza verso il potere.

Un po’ di consiglieri comunali ( per il territorio), un po’ di consiglieri regionali (per la autonomia delle regioni), se si può qualche deputato ( 3 o 4),magari un posticino in Europa, nei gruppi misti, e il partito ha la sua ragione di esistere

La ragione d’essere è questione troppo filosofica per la politica del fare. L’importante è darsi rappresentanza, darsi visibilità, prendersi sul serio…

Finchè c’è campagna elettorale c’è fede, speranza e carità