C’è voluto ancora un intervento di Papa Bergoglio per chiarire, se ce ne fosse bisogno, che l’accoglienza e l’integrazione non sono atti di sovversione comunista verso le istituzioni.

Nella sua enciclica ” Gaudete et Exultate”, scritta con la finalità di promuovere la santità di tutti i giorni verso il prossimo, la citazione dei deboli e dei migranti farà fischiare le orecchie a quasi tutti i capi del mondo.

Non solo Orban in Ungheria o Trump in America, ad esempio, ma anche Macron, l’uomo nuovo dell’Europa dei lumi, non è che sia in regola con un principio minimo di umanità che differisce appunto l’uomo dalla bestia.

I doganieri francesi che difendono la grandeur contro donne di colore incinta che vogliono passare il confine, sono un segnale del fallimento della civiltà dei lumi di fronte al ritorno di una barbarie  fatta di intolleranza.

Chi semina odio e costruisce muri, cioè  vuole la selezione darwiniana come strada per uscire dalla crisi infinita, ha il sostegno di un proletariato diventato plebeo

Adesso si dirà, soprattutto dai cattolici tradizionalisti o dai “materialoni storici” o da leghisti cristiani che il papa dovrebbe lui accoglierli in Vaticano, che lui parla bene perchè non vive in un quartiere degradato di periferia ecc.

Il buon senso francescano diventerà così un’altra caricatura del radical chic, l’egoismo idiota l’unico strumento di contrapposizione ad un monito che è l’essenza della cultura cristiana e pure socialista.

Ma ormai anche a sinistra ci sono migliaia di leghisti, oppure di ex sinistri diventati leghisti, che parlano come scimmie ammaestrate di gestione dell’immigrazione, come si parlasse di gestione della cassa depositi e prestiti.

Aiutiamoli a casa loro è una barzelletta a cui nessuno crede più, bisognerebbe fermare le guerre che uccidono i deboli in ogni parte del globo.

Poi ci sono quelli che non sono di destra, non sono di sinistra, non sono di centro come i cinque stelle che cambiano idea a seconda dei sondaggi della Casaleggio associati. Hanno paura, i nostri capitani coraggiosi, di perdere il loro elettorato ex forzista, ex fascista e comunque sul tema abbastanza qualunquista.

Il buonismo è dei deboli, i forti sono quelli che fanno la faccia dura contro i deboli, ma sono pronti a trattare con le mafie,con le lobbies e con gli stati dei gas chimici.

Meglio allora il monito gesuitico – cristiano. chi è razzista non è cristiano, il paradiso può attendere.

Ma senza integrazione non ci sarà mai pace fra gli ultimi, i penultimi e i primi.