La Pasqua di Resurezione è stata la festa della comunità Cristiana, non dell’umanità in generale
Proprio nel cuore della nostra tradizione giudaico – cristiana il tiro al piccione delle truppe israeliane contro il proletariato di Gaza, è stato l’esempio più illuminante che la Via Crucis, per i poveri cristi, non è mai finita.
Se uno guardava la televisione pure nei giorni di festa, col telecomando poteva fare un giro del mondo fra sacro e profano di rara intensità emotiva.
Nell’alto dei cieli la misericordia divina languiva di fronte alla potenza dei droni israeliani. i cecchini della stella di David si confrontavano con le fionde che bersagliavano le truppe dell’Impero di Tiberio.
I Ponzio Pilato delle nazioni Unite, discettando sulle contraddizioni dello stato palestinese, che vedono scontrarsi le fazioni di Fatah e Hamas per l’egemonia sui diseredati da mandare contro gli infedeli, alla fine hanno concordato su un fatto: lasciamo che scorra il sangue, alla fine il Calvario per i pezzenti non è mai stato rimosso.
Poi rientri nella visuale del mondo italiota dei Cinque stelle, della Lega, del PD ecc. e ti accorgi che Cristo da quei luoghi risorge solo se gli uomini si dedicano a costruire un pace, non fondata sull’ingiustizia.
La pasquetta delle città d’arte, delle tavole imbandite, trova riscontro nella banalità felice di noi tutti.
Il sacro non abita qui. E LA STORIA SONO LORO.
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