La sinistra tutta,compresa la sedicente radicale, in Italia rischia l’estinzione.
A parte il risultato elettorale inequivocabile, il peggiore dal dopoguerra per chi si riconosce nelle idee socialdemocratiche, antifasciste e progressiste, ora il problema è come andare avanti con un lembo di quota rossa da sventolare.
L’appiattirsi del Pd ,e non solo, su posizioni accomodanti un po’ pavide, che in pratica tenevano conto di una impossibilità a limitare burocrazia, poteri del mondo di mezzo, pratiche squallide di consociativismo periferico, hanno lasciato spazio ai parolai che, dimenticando la storia, si sono impadroniti della cronaca della paura.( cinque stelle * Lega).
Il tema delle disuguaglianze, che la vera sinistra antagonista in modo minoritario ha denunciato per una ventina d’anni, è stata fatta propria da tutti, tranne che dalla quiete cimiteriale della sinistra.
Miliardari, classe medio alta, popolo minuto si sono trovati d’accordo,( come in parte negli Usa),nel denunciare il sistema della sinistra delle banche e della finanza, con le quali i ricchi super -privilegiati hanno fatto comunque ottimi affari.
Il mondo non si dividerà più in schemi ideologici, ma la divisione fra chi gioca dalla parte degli sfruttatori e chi ribatte dalla parte degli sfruttati c’è ancora, eccome.
I post comunisti dal volto umano, Bersani, D’Alema, Vendola, Bertinotti), negli ultimi anni non hanno avuto un’idea che è una nel come ricomporre la naturale e storica dispersione di classe dopo la rivoluzione industriale più potente della storia umana.
Si sono accontentati di fare i grilli parlanti tenendosi tutti i privilegi, chiudendo le sezioni per mancanza di soldi e di militanti, erigendo il muro del pianto profano sull’avverarsi della tetra profezia del ” o socialismo o barbarie”.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Renzi, un pallone sgonfiato che ride come un matto quando al Senato si mette al suo posto, i leader della postura riformista che si accomodano sui banchi del parlamento salvati dal voto sul referendum del 4 dicembre 2016 e dal ripescaggio del Rosatellum, sono l’esempio lampante che è andata male al mondo degli sfruttati. Punto.
Davanti ad una situazione da tempesta perfetta sulla democrazia il duo Di Maio – Salvini è un danno collaterale nel mantenimento del potere.
La classe dirigente sa che, anche se ci sarà una rivoluzione nazional – populista- socialista che costringerà il movimento a battesi per rispettare i doveri umanitari dello stare insieme , niente cambierà veramente.
Gli sfruttatori diventeranno sempre più ricchi, gli sfruttati sempre più poveri. Amen.
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