Finirà come in Grecia si chiedono seri analisti europei?

Nel senso che Di Maio, lo Tsipras della Campania, finirà per accettare i diktat della Troika per avvenuta implosione del debito pubblico?

Non sono domande retoriche, sono realtà.

Dopo una campagna elettorale all’insegna dello” spacchiamo tutto”, i vincitori ( Lega e Cinque stelle), cominciano a fare i conti anche loro con la real – politk dell’economia di mercato: chi è più ricco vuole diventare più ricco, ai poveri carità di patria e Padreterno.

Salvini, che prometteva una deportazione di massa di 600.000 clandestini, forse ha scoperto che aver riportato in Tunisia 35 migranti di quel paese con un volo Alitalia, con medici a bordo e con 70 poliziotti costa allo stato 140.000 euro a volo.

Domanda esistenziale:meglio una sanatoria come quella di Maroni, oppure continuare con un inasprimento della linea Minniti che delega alla mafia libica e agli eserciti delle tribù il ruolo di gendarmi della nostra democrazia? ( Europa complice).

Per quanto riguarda la legge Fornero, quella che ha salvato l’Italia dal disastro del 2011 che per il fascio – leghista era la riforma prima della lista, le cose non si mettono bene come era prevedibile.

Il nostro debito continua ad aumentare,  a parole tutti lo vogliono sfondare, ma poi se sale lo spread per via della previdenza devi chiedere nuovi sacrifici pesanti agli italiani e si ricomincia da capo.

Buttare a mare tutto, nel nome del nazionalismo del “prima gli italiani”,è facile a parole, ma poi, bisogna guardare in faccia una realtà che vede l’Italia quasi ultima in tutti gli indicatori di democrazia e civiltà in Europa.

Nel senso che prima gli italiani è meglio che diventi ” prima gli europei”, se non è notte fonda per l’Occidente opulento dove Salvini sguazza alla grande.

Per i Cinque stelle il discorso è quasi simile.

Giggi Di Maio, un giorno gioca a fare De Gasperi, l’altro giorno, sentito Grillo, parla di reddito per tutti come fosse Marx nell’Ideologia tedesca, poi si ricorda che quelli di destra nel suo partito ci sono e allora davanti alla riforma carceraria parla di svuota carceri, senza sapere niente sulla finalità della riforma.

Il reddito di cittadinanza è buono se non diventerà voto di scambio, lo ius soli diventerà buono se ci sarà l’appoggio esterno del Pd , l’antifascismo sarà considerato arcaico se l’alleanza avverrà con la Lega.

Ma la cosa più beata e ridicola, degna della perfidia della storia, è che prima delle elezioni non c’era un minuto da perdere e ora si possono aspettare mesi per fare un governo come in Germania.

Ma la Germania, appunto, non ha i nostri guai.

 L’importante, infatti, non è governare, ma essere continuamente in campagna elettorale. 

A proposito nel maggio del 2019  ci sono le elezioni in Europa che non valgono niente, secondo gli euroscettici, ma sono sostanziali  per i parlamentari scettici seduti sui banchi di Strasburgo che non rinnegano di essere pagati in Euro.

Adesso nulla è come prima dello tsunami elettorale.Anche l’ordine pubblico è già cambiato, si comincia a capire che anche gli italiani possono delinquere soprattutto quando ammazzano le donne.

Bisogna però dare tempo al tempo.

Cinque Stelle e Lega, ma anche tutta la destra, hanno un’autostrada davanti: niente più comunisti, niente più socialdemocratici, niente più vecchi arnesi della storia.

L’Italia dei mille rancori giustificati anche dalle malefatte della sinistra aspetta l’inverarsi della terza repubblica parlamentare sperando che sia l’ultima. Coi vitalizi

.ciaoooooo.